TROPPI IMBOSCATI TRA I MEDICI DI FAMIGLIA

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­ Abbiamo accennato ad alcune pratiche virtuose che i sindaci si sono inventate per aiutare ad affrontare il Covid, e una di queste riguarda il Comune di Albano , il cui medico incaricato si è messo a fare tamponi rapidi con il sistema del Drive In, riuscendo a scovare positivi asintomatici . La dimensione piccola dei nostri Comuni è un fattore che agevola poi il rintracciamento dei contatti, giacchè ci si conosce tutti e si può facilmente arrivare ad una mappatura delle relazioni. Questa dei tamponi rapidi, il cui esito si ha dopo quindici minuti, è la soluzione scelta dal Ministero in un accordo con i medici di famiglia.

dr.campanaro, segretario fimmg matera

Solo che, come abbiamo già detto nei giorni scorsi, a livello nazionale solo FIMMG e CISL hanno sottoscritto l’accordo e la Cisl, per quanto riguarda la Basilicata, ha ritenuto di affiancare la CGIL nel rifiuto del proprio sindacato medici a praticare i tamponi..E che uno di questi sindacati ,che non hanno aderito all’accordo sia ricorso a Matera ad un medico della Fimmg per praticare il tampone ai propri dipendenti fa parte di quelle contraddizioni che sfiorano la farsa e toccano il ridicolo.. Questo per dire che siamo tutti bravi a dire che cosa gli altri debbono fare, ma quando tocca a noi, ognuno dice che ha famiglia e che non intende fare l’eroe. Ma, se prima , a marzo, aprile, avevano la scusa della mancanza di visiere tute, guanti e occhiali protettivi, adesso non possono nemmeno accamparla perchè insieme ai tamponi il Ministero, tramite la Protezione civile, ha pensato bene di fornire questi presiidii di protezione a tutti. La domanda che un cittadino si fa è se sia legittimo un atteggiamento del genere, e se non ci siano strumenti legali per obbligare tutti i medici, ad eccezione delle categorie a rischio,già individuate dal Ministero ( donne medico in gravidanza, medici anziani e con patologie oncologiche o immunodepresse ecc) a mobilitarsi per questa seconda stagione pandemica, in maniera da mantenere la gran parte della popolazione sul territorio,  con lo screening preventivo e con le cure domiciliari ove occorrano. Perchè, grazie a Dio , almeno in questi mesi si è imparato a curare la gente e ormai anche se non è codificato da un protocollo unico si sa che tra eparina, antibiotici e cortisonici, si riesce a fronteggiare la gran parte dei casi, salvo poi ricorrere all’ospedale quando si incomincia a constatare una saturazione di ossigeno.

dr.Barone, Albano di Lucania

E , se a marzo , l’assessore Leone aveva torto a prendersela con i medici che, privi di.protezioni, rifuggivano dall’impegnarsi nel contrasto attivo all’epidemia, suscitando le ira di tutti, oggi , che non ci sono scuse, ha tutto il diritto di muoversi per imporre che i medici di famiglia facciano in pieno il proprio dovere, come lo fanno i medici ospedalieri e ,tra questi, quelli direttamente impegnati nelle rianimazioni e nei reparti Covid. Come? C’è un istituto che si chiama precettazione e che potrebbe attivarsi in mancanza di un accordo regionale, oppure c’è la messa in discussione della convenzione con chi , a parere della regione, non tiene fede al mandato di curare l’utenza, pur avendone la possibilità. E che ci sia una emergenza assoluta sul territorio lo dimostra il fatto che mentre prima c’era un ufficiale sanitario in ogni comune, oggi di queste figure ne sono rimaste una quindicina. Siamo dunque in una situazione di massima allerta e per chi si imbosca non ci sono scuse e non ci deve essere tolleranza alcuna. Poi facessero pure ricorso! Rocco Rosa 

( in copertina, il dr. Coviello di Lagopesole)

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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

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