Anche se è stata smentita con molta determinazione l’ipotesi di una virata della Giunta Bennardi verso un accordo con il Pd, le dinamiche nazionali stanno convergendo verso il D Day di una prova di fiducia reciproca tra Conte e Letta, che probabilmente è segnata nel calendario politico al secondo turno delle amministrative e che, ove dovesse funzionare, si allargherebbe a macchia d’olio sul territorio italiano. In questo senso non è corretto paragonare, come è stato fatto, la situazione di Matera con quella che fu la convergenza, a Potenza, del Sindaco De Luca verso il PD. Mentre il primo è espressione di un accordo tra cinque stelle , verdi, socialisti e liste civiche, il secondo era chiaramente espressione di una maggioranza di destra e la conversione dell’allora Sindaco di Potenza fu determinata dalla constatazione di una scarsa capacità di quella maggioranza a stare insieme e ad affrontare gli enormi problemi della città, a partire dalla difficile strada del dissesto che allora era considerata ineluttabile. A Matera la situazione è più chiara dal punto di vista politico e se ci sono remore all’allargamento è perché il Pd lucano , a Potenza come a Matera, si presenta col volto della conservazione , un volto consumato dal potere che l’elettorato ha punito. E dunque, quello che a Roma può sembrare un passo avanti verso la strutturazione di una alleanza nel segno del cambiamento di vertice, con i volti non certo usurati di letta e Conte, a Matera , prima di affrontare questo passo, bisognerà capire chi può essere l’interlocutore di Bennardi, nel senso di poter garantire e rappresentare il nuovo corso del Pd, frutto di uno sforzo concreto di rinnovamento e non di una riproposizione degli stessi personaggi. Così che si ritorna al discorso mai affrontato di un segnale di cambiamento che la politica si aspetta dal pd, attraverso l’apertura di un confronto sul cambio generazionale che dovrebbe connotare il prossimo congresso regionale . Se questo non avverrà, e se il congresso sarà giocato nelle stanze dei leaders regionali del partito in un’ennesima partita di poker, l’ultima probabilmente prima di spegnere l’interruttore e abbassare la saracinesca, allora Bennardi si troverà isolato dalla sua stessa base e dai suoi attuali alleati, perché il collante che li ha legati dentro e fuori era appunto il rifiuto di un partner che ha segnato il degrado della città, si è allontanato dai suoi cittadini, rinchiudendosi in un club di privilegiati ,ai piani alti del potere. Il caso Matera non è sovrapponibile alla situazione di altre città. Qui i cinque stelle hanno segnato il fronte duro della lotta allo strapotere dem e hanno vinto una battaglia che aveva il simbolo del cambiamento storico. Rocco Rosa
AVVISO A BENNARDI: MAI CON QUESTO PD!
