CAMMINARE PER ROCCO SCOTELLARO DA EBOLI A TRICARICO

0

Che cos’è un cammino? Certamente è uno spostarsi da un luogo ad un altro, da qui a là, verso una meta, ma è senz’altro, anche un’ allegoria. Un modo di raccontare e ricordare. Fare memoria. Le associazioni ebolitane: Asd Delta Atletica Ebolitana Valle del Sele, l’Ass. Rocco Scotellaro – Ribellarsi Si può’, la Fondazione Luigi Gaeta – Centro Studi Carlo Levi e il Museo della Bufala e della Mozzarella, hanno sperimentato un’idea di cammino attorno alla figura di Rocco Scotellaro. In un percorso a tappe, fra Eboli e Tricarico, in nove giorni, attraverseranno e stanno attraversando diversi comuni della Campania e della Basilicata. Stanno, plasticamente, facendo memoria della figura di Rocco Scotellaro. Sabato scorso a Potenza ospiti dell’amministrazione comunale. Accolti presso la Sala degli Specchi del Teatro Stabile dall’assessore alla Cultura e al Turismo, Stefania D’Ottavio. La quale ha spiegato  come “per il comune di Potenza sia un onore essere stato inserito in questo circuito culturale così prestigioso”. Ma la D’Ottavio ha anche snocciolato “il caleidoscopio di iniziative che segnano quest’anno dedicato al poeta lucano nato giustappunto cento anni fa”.  Antonio Gasparro, ideatore della camminata fra le due regioni, nel mentre la D’Ottavio apponeva la sua firma in calce alla pergamena che tutti i sindaci interessati hanno siglato, ha spiegato “quanto Eboli sia legata alla Basilicata e come per ragioni storiche, antropologiche e culturali, la Grande Lucania si rappresenti in una comunità umana molto più grande dei confini della Basilicata odierna. Gasparro ha ricordato le figure di Scotellaro e Levi giudicando “inscindibile il rapporto fra la sua terra del Sele e i contadini della val Basento, del Bradano e dell’Agri”.  L’occasione è stata propizia per una serata di riflessione su Rocco Scotellaro. A partire dall’intervento del nostro collaboratore, il giornalista e studioso di storia locale, Leonardo Pisani che ha parlato dello Scotellaro politico, del suo impegno socialista legato al riscatto e all’emancipazione della Basilicata contadina, ma anche dei suoi rapporti con Carlo Levi, Manlio Rossi Doria e altri intellettuali e politici dell’epoca.

Leonardo Pisani

 

Pisani ha ripercorso le vicende politiche della Basilicata a partire dall’immediato dopoguerra fino agli anni ’50, fatti che si intrecciano con le vicende personali del giovane Scotellaro. Lo scrittore lucano, infatti,  come Pisani ha voluto ricordare, “partecipò in prima linea ai cambiamenti in atto nella sua regione. La politica, da lui considerata inizialmente soltanto una pura e semplice adesione dovuta, divenne a poco a poco vera e propria militanza. Non mettendo mai da parte, però, la  vocazione di scrittore. Riuscì cioè a creare tra questi due aspetti della vita una vera e propria simbiosi”.  Poi lo Scotellaro poeta, descritto mirabilmente dalla poetessa e critica letteraria,  Maria Rosaria Macchia, la quale con competenza e leggerezza romantica è entrata nel mondo della scrittura dell’autore di Tricarico. La poesia di Scotellaro “come tumulto, passionalità ed estetica fra luoghi del cuore e liriche immaginifiche. Una poesia fresca, intensa, alla fine, irrinunciabile”. Maria Rosaria Macchia

La Macchia ha messo in luce “l’uomo e il poeta che tira fuori le sue passioni, con lo stesso eccezionale fuoco che lo ha contraddistinto in ogni fase della  vita. Quella della poetessa potentina è stata una vera e propria “promenade sulle scotellariane vie del cuore”. Ha infine citato Eugenio Montale che evidenziava come “nelle poesie di Scotellaro si trova un’insolita felicità d’accento”.

Le conclusioni sono state affidate a Oreste Lopomo, capo redattore della Rai campana, che ha ripercorso quel periodo storico del Novecento sviluppando una critica sugli aspetti positivi e negativi del levismo, riconoscendo a Scotellaro “un ruolo formidabile nella poesia e nella vita civile italiana di quegli anni”. Lopomo ha ricordato il rapporto del giovane poeta e sindaco con Sinisgalli e soprattutto con Mario  Trufelli. Secondo il giornalista Rai “Scotellaro non può essere tirato per la giacchetta, fissato in una fotografia in bianco e nero, o ridotto a puro testimone dei conflitti sociali dell’epoca. Il  suo fascino è nella  tenuta, nell’amicizia con le personalità e i mondi vitali di un ampio e trasversale cenacolo intellettuale del paese, che lo rendono fra i testimoni privilegiati di quel segmento temporale così intenso del dopoguerra meridionale e italiano”.

Gianfranco Blasi, scrittore e giornalista potentino,  che ha condotto la serata, ha proposto  come tema di approfondimento  quello del “camminare”, del “calpestare la terra” e del “muoversi” dei camminatori che stanno tracciando la rotta Eboli – Tricarico. Blasi lo ha messo in parallelo,  più intimamente, con il  percorso umano, poetico e politico di Rocco Scotellaro.  Ha parlato di “un essere e di un andare che ha segnato la coscienza civile e romantica  di un ragazzo del Sud, morto troppo presto, che è dovuto passare attraverso una barbarie giustizialista che senza garanzie alcune lo ha portato persino in carcere, lontano dai suoi contadini, dai suoi amori e dalle sue immortali poesie. Ma proprio l’essere e l’andare  lo hanno reso spiritualmente – ha chiosato Blasi – immortale e lo hanno condotto fin dentro il nuovo secolo e le nuove generazioni come, con una profezia laica, Italo Calvino aveva previsto.

Condividi

Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

Lascia un Commento