a cura di ANTONIETTA LISCO
Sempre nuova è l’alba
di Rocco Scotellaro
Non gridatemi più dentro
non soffiatemi in cuore
i vostri fiati caldi contadini.
Beviamoci insieme una tazza colma di vino
che all’ilare tempo della sera
s’acquieti il nostro vento diperato.
Spuntano ai pali ancora
le teste dei briganti, e la caverna –
l’oasi verde della triste speranza –
lindo conserva un guanciale di pietra …
Ma nei sentieri non si torna indietro.
Altre ali fuggiranno
dalle paglie della cova,
perché lungo il perire dei tempo
l’alba è nuova, è nuova.
Rocco Scotellaro nasce a Ticarico da madre casalinga e padre ciabattino. Rocco a scuola è bravo, ed il padre, intuendo le sue capacità, e con la speranza che con lo studio la sua famiglia possa essere riscattata socialmente,lo manda a studiare a Sicignano degli Alburni, poi a Cava dei Tirreni, Trento, Roma, Tivoli, Potenza e Matera. Quando Rocco perde il padre ritorna a casa dedicandosi alla politica ed al sociale. Al suo paese la situazione è di miseria pura. Lui è il primo ad occupare le terre. Le sue priorità sono organizzare il popolo, i contadini, insieme ai quali realizzare la richiesta di dignità di lavoro e di giustizia oramai così urgenti. Tutti lo ascoltano perché sentono che quest’uomo può davvero dare voce ai contadini per troppo tempo rimasti muti ed inermi. Si rendono conto che la cultura è azione, realtà, vita. Nel 1946 la guerra finisce e ci sono le prime elezioni libere, Rocco diventa il più giovane sindaco d’Italia a soli 23 anni. Bisogna costruire un ospedale, i nosocomi più vicini sono troppo lontani, la gente ha bisogno di curarsi per non morire di malattie banali. Rocco non ha nessuna aspettativa da uno stato centralista e scarsamente interessato a regioni che contano pochi voti. Si inventa la “questua” laica. Raccoglie i soldi dalla gente, ognuno secondo la propria possibilità. Si fa dare un’ ala del palazzo vescovile e il primo ospedale civile costruito e mantenuto dal popolo nasce nel 1947. Si batte per la riforma agraria che arriverà nel 1950, ma snaturata delle richieste reali di cui necessitano i braccianti. Nel frattempo la sua produzione letteraria continua e gli apprezzamenti arrivano anche dai suoi colleghi più illustri, Montale, Carlo Levi, Manlio Rossi-Doria. Amelia Rosselli ed altri ne tesseranno le lodi. Rocco allora opera per far conoscere i problemi sociali del Mezzogiorno coinvolgendo non solo intellettualmente ma anche fisicamente queste illustri figure. Arrivanoin Basilicata Henri Cartier Bresson, che fotograferà le condizioni reali della gente, Adriano Olivetti che si impegnerà nel risanamento di Matera, città “vergogna d’Italia”, Manlio Rossi-Doria, e lo stesso Carlo Levi, di ritorno dopo il confino iniziato a Grassano. Rocco dopo tutto il suo impegno per far rinascere il suo paese, comincia a far paura al potere dei notabili viene accusato di peculato da quella classe politica che sostanzialmente è rimasta immutata dal fascismo. Rimane in carcere 45 giorni. Giorni in cui lui sente molto il fatto di essere calunniato senza motivo. Giorni in cui sente che quell’esperienza del carcere lo devasterà. Giorni in cui legge Cristo si è fermato ad Eboli e la divina Commedia. Quando da Potenza la corte d’appello lo riconosce innocente, Rocco si dimette dal suo incarico di sindaco. Va via dal suo paese, viaggia e scrive molto. E’ il periodo più fruttuoso della sua carriera di poeta e scrittore. Ma muore giovane, all’età di 30 anni, mentre stava scrivendo la sua opera incompiuta, “L’uva puttanella”: “L’ordine che non c’è non lo troverete come appunto è nel grappolo d’uva che gli acini sono di diversa grandezza anche a voler usare la più accurata sgramolatura .Questi sono acini piccoli, apireni, se pur maturi, che andranno ugualmente nella tina del mosto il giorno della vendemmia. Così il mio piccolo paese fa parte dell’Italia. Io e il mio piccolo paese meridionale siamo l’uva puttanella, piccola e matura nel grappolo per dare il poco di succo che abbiamo.” Per Matera 2019 Rocco Scotellaro ci deve essere, centrale come centrali sono state le sue battaglie per il riscatto del Sud.

