GLI ENTI STRUMENTALI LUCANI VANNO MESSI A PROFITTO

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lle nuove norme sulle partecipate pubbliche hanno in sè una filosofia che non è solo diretta alla riorganizzazione dell’esistente, a ridurre le perdite o a mettere in ordine i bilanci. C’è anche questo ma non solo questo. Il vero portato è costituito dalla possibilità di farne delle società che fanno bene i servizi affidategli e che, per farli bene, sono libere di muoversi come gli imprenditori privati. Quindi è importante la ” mission”, come importanrte è la scetla degli amministratori, ai quali incombe finalmente l’obbligo di portare il risultato. Questo pone politicamente più di un queito agli amministratori pubblici regionali. E cioè se su alcune questioni come l’energia non sia arrivato il momento di sciogliere i cani e di dare ruoli e compiti alla SEL che vadano al di là della mera razionalizzazione energetica degli edifici pubblici. Questo tanto per fare un esempio, perchè tutti sanno che avendo mantenuto nell’ambito pubblico questa società, ha consentito ai privati di spadroneggiare e di far occupare ogni colloinetta da società per lo più extraregionali , venuti in basilicata a fare soldi e a predisporre sulla carte che i rottami restano a carico del territorio. Perchè fra vent’anni o le società cambiano nome, o falliscono, oppure trovano un modo per prendersi la polpa e lasciare l’osso. Queste sono questioni vitali per la Basilicata, ed è augurabile che ci si metta d’impegno per creare nuove basi di lavoro e nuovi spazi operativi alla economia regionale. Sulla stessa pagina di lavoro figurano poi i due consorzi industriali e gli enti strumentali come l’egrib e Acquedotto lucano,(tutti partecipati dal pubblico al 100%) ai quali si chiede di muoversi con maggiore capacità imprenditoriale in settori che in altre regioni , non molte per la verità, dove una buona imprenditoria pubblica può portare lo sviluppo e con esso una occupazione non assistita. Così come , al di là di come sono andate le cose finora, per colpa di un sistema normativo che ha praticamente ingessato molte delle partecipate, anche la gestione dei servizi regionali potrebbe trovare una collocazione più produttiva in società partecipate come alternativa alla esternalizzazione. Deve aprirsi un ragionamento su come dare base impulso a questi Enti, accorpandoli ( come è stato opportunamente fatot per i Consorzi di bonifica) specializzandoli e conferendo loro legno sufficiente per viaggiare in mare aperto. C’è una norma che sembra essere stata scritta per un nuovo corso lucano sull’energia, che  è cioè che ” che l’attività di autoproduzione di beni e servizi possa essere strumentale agli enti pubblici partecipanti o allo svolgimento delle loro funzioni; che sono ammesse le partecipazioni nelle società aventi per oggetto sociale la produzione di energia da fonti rinnovabili e che le università possono costituire società per la gestione di aziende agricole con funzioni didattiche. Va da sè che il preambolo di tutta questa auspicabile svolta sia la scelta di manager di spessore, con esperienza alle spalle e con criteri di valutazione legati a risultati economici e sociali inoppugnabili. Poichè la vera azienda esistente in basilicata è quella pubblica, allora rendiamola efficiente e capace di muoversi in cmapo aperto. r.r.

 

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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

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