Le accuse che sono venute da più parti sul mancato intervento della Protezione Civile in soccorso alle popolazioni alluvionate hanno fatto registrare una replica da parte del responsabile della struttura di Protezione, l’ing. Di Bello. Per correttezza la riportiamo integralmente:
Sin dalle prime ore dell’emergenza alluvione, l’Ufficio per la Protezione Civile della Regione Basilicata ha trasmesso alla Segreteria della Commissione di Protezione Civile, che coordina l’emergenza, la disponibilità ad inviare materiali e uomini in soccorso alle popolazioni dell’Emilia-Romagna. A seguito di una serie di videoconferenze, a cui hanno partecipato tutte le Regioni d’Italia, si è deciso di inviare gli aiuti seguendo lo schema dei cerchi concentrici, partendo dalle regioni più vicine, per poi procedere – a seguito della attivazione della fase 2 – all’invio di materiali e uomini dalle altre Regioni. Tale organizzazione rende possibile la turnazione delle squadre già presenti in loco e la possibilità di consentire il necessario ricambio di uomini. L’ufficio per la Protezione Civile della Regione Basilicata è in contatto costante con la Segreteria della Commissione di Protezione Civile e con tutte le altre Regioni italiane e, in base alle disposizioni centrali, è pronta a inviare uomini e mezzi.
Fin qui la nota. E’ ovvio che il problema non attiene alla struttura di Protezione, CUI VA AMMIRAZIONE E RISPETTO DEI LUCANI, ma al mancato input politico. Come Lucani sappiamo bene che se non si coglie il primo intervento, quando la situazione è drammatica e si attende l’aiuto da parte di tutti, arriva un momento in cui i soccorsi di tute le altre regioni vanno regolamentati e razionalizzati, per evitare confusioni nella logistica. Le conferenze stampa in sede di comitato delle regioni segnano evidentemente il secondo tempo dei soccorsi, e cioè quando bisognerà dare il cambio alle squadre esauste che sono intervenute immediatamente. Da noi,le squadre di intervento emiliane-romagnole sono partite nella notte del 23 novembre e hanno piantato, il 24, il campo di Baragiano in serata e la mensa di Potenza, il giorno dopo. Così come , rispetto all’evento alluvionale della costa romagnola,hanno fatto Umbria ed Abruzzi che già il giorno dopo erano operativi. E – commenta ironico Simonetti- non avevano certo saltato la fila, ma erano semplicemente arrivate prima di tutti. R.R.