di Martina Marotta
Oggi ho l’opportunità di parlare di un prodotto d’eccellenza, anzi, di prodotti di eccellenza perché quelli che escono dai forni del Biscottificio Caucci di Trecchina sono veramente tanti. Un’azienda storica nata molti anni fa quando la signora Luigina comincia a produrre, inizialmente per i soli abitanti di Trecchina, i “vescuotte” tipici biscotti dalla caratteristica forma ad OTTO tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Luigina a Vescuttara”. Non esiste trecchinese che non abbia gustato le delizie di Luigina. Passano gli anni e la figlia di Luigina, per continuare la tradizione di famiglia, parte con maggiori aspirazioni commerciali e con la voglia di ampliare il catalogo dei prodotti. Successivamente entrano nell’azienda i figli della signora Caucci, i fratelli Falcone. Aumenta la produzione e si aggiungono molti alti prodotti senza però abbandonare i prodotti della tradizione locale. Fra le novità quello che viene considerato l’eccellenza del Biscottificio Caucci: il panettone, nelle sue varianti che propongono i sapori della Valle del Noce: le castagne, i fichi, i frutti di bosco, ma anche i cedri ed i limoni della vicina costa calabra. Non passa molto per vedere il Panettone del Biscottificio Caucci ottenere successi e premi nelle più importanti incontri gastronomici nazionali ed internazionali.
Oggi ho con me Alessandro Falcone, uno dei due fratelli titolari dell’azienda. I vostri prodotti sono una vera eccellenza della Valle del Noce e della Basilicata tutta. La tradizione storica iniziata con vostra nonna Luigina è stata raccolta e portata avanti negli anni da vostra madre e, adesso, da voi che avete impresso uno sviluppo importante sia nel numero dei prodotti che troviamo nel vostro catalogo che nella qualità. Sua nonna ebbe la genialità di fare un prodotto con pochi ingredienti ma con tanta lavorazione, un prodotto genuino nato dalla laboriosità di una donna lucana, una donna d’altri tempi. Può parlarmi di quelli che furono i primi biscotti prodotti da sua Nonna? Come nacque l’idea di questo prodotto?

“Anticamente era la normalità per molte donne di famiglia fare il pane in casa. Mia nonna alla produzione familiare di pane aggiunse anche quella dei taralli. Vista la bontà dei biscotti mio nonno propose a mia nonna di venderli ai compaesani. Nacque così il biscottificio: Facevano il classico tarallo ad otto, quello che é raffigurato anche nel dipinto del 1559, nella tavola dell’ultima cena, conservato al Monastero di Sant’Antonio a Rivello. Mia nonna era discendente da famiglia Rivellese e ha portato questa tradizione a Trecchina. Siamo stati il primo biscottificio a Trecchina. Dopo mia nonna è subentrata mia madre che ha deciso di continuare come imprenditrice”.
Quali sono le materie prime dei biscotti ad otto e qual è il procedimento che dalla farina fa nascere il prodotto finito?

“Il biscotto nasce dall’uso di prodotti locali che tutti avevano in casa. Il biscotto e realizzato con prodotti definiti poveri: acqua, farina, lievito madre e sale. Dopo aver impastato la farina con acqua, lievito e sale si lascia lievitare e poi si da la forma al tarallo. Il nome biscotto deriva dal fatto che vengono fatte due cotture, bis cotto, cotto due volte: prima la bollitura e a seguire la cottura in forno”.
Da quanto mi ha detto e da quanto leggo nel vostro sito internet, nella vostra produzione spiccano, come prodotti d’eccellenza, il Panettone, il Pandoro e le Colombe. Ma quello che e veramente il fiore all’occhiello della vostra azienda è il Panettone. Come mai l’idea di produrre al SUD un prodotto tipico del Nord Italia? Come mai una idea cosi atipica per la Basilicata?

“Tutto nasce dalla passione che ha mio fratello Massimiliano per i lievitati. Oltre 20 anni fa abbiamo iniziato a sperimentare la produzione di Panettone. Con il tempo abbiamo perfezionato le tecniche di realizzazione e selezionato in maniera impeccabile gli ingredienti: e nato così un prodotto che ha meritato il marchio di Panettone Artigianale Lucano perché vogliamo che la nostra Terra vada avanti”.
Avete partecipato a tante fiere del settore ed il successo è sempre arrivato proprio per i Panettoni ma anche per i prodotti tipici della tradizione trecchinese. Quali sono le fiere che maggiormente vi hanno dato soddisfazioni e quali i premi conseguiti?
“Le fiere di settore come il CIBUS e TUTTOFOOD ci hanno dato le maggiori soddisfazioni, in queste fiere abbiamo conosciuto il mercato estero, europeo, russo, statunitense dove abbiamo una vetrina importante per la nostra azienda. Abbiamo partecipato, grazie al nostro importatore, ad una fiera ad Huston e, poi, siamo stati anche a Parigi. Abbiamo ricevuto due premi molto importanti: uno per l’innovazione del prodotto, il panettone. Per diversificare la forma del panettone è nato il bauletto, identico al panettone per ingredienti e fabbricazione, ma si presenta con una forma diversa. Abbiamo vinto, a TUTTOFOOD a Milano, anche il premio per l’innovazione del packaging”.
Avete avuto il coraggio di rimanere al sud e fare impresa raccontando il bello della Lucania, volete chiedere qualcosa di particolare a chi in Regione può incentivare l’esportazione dei prodotti della Basilicata nelle altre regioni italiane?

“La Regione Basilicata dovrebbe investire sul territorio e sulle infrastrutture. Per farci conoscere siamo dovuti andare noi a Milano. È più semplice per noi arrivare a Roma che a Matera, le infrastrutture sono lente o inesistenti. Basta pensare che lavoriamo più con Calabria, Campania e Toscana che con la mia regione. Se devo ospitare qualcuno che vuole venire a visitare la mia azienda deve arrivare con l’aereo a Napoli o a Lamezia Terme che sono ad oltre due ore di auto da Trecchina. Non abbiamo un aeroporto più vicino e per un’azienda che vuole ospitare un cliente non è semplice. Non chiedo investimenti sulle singole aziende ma sul territorio: è importantissimo. Una maggiore viabilità in regione porta certamente un indotto maggiore. Anche perché il turista che viene in vacanza nelle nostre zone ha l’opportunità di notare un prodotto locale e successivamente richiederlo nella zona dove abita. La nostra vetrina è il nostro territorio, che a mio avviso andrebbe valorizzato di più”.
Molti a Trecchina sono cresciuti facendo colazione con i Biscotti di Luigina e c’è un modo particolare di gustarli con il latte, potete raccontarcelo?

“Poiché e un prodotto che ha una lievitazione naturale si creano, al suo interno, durante la cottura, delle bolle d’aria che permettono la suzione del latte usando il biscotto come se fosse una cannuccia. Il passaggio del latte nel biscotto ammorbidisce il biscotto e lo rende più piacevole. Una tradizione non cancellata dal tempo”.
Infine, dove possiamo acquistare i vostri prodotti e in quali altre regioni possiamo trovarli? “Si trovano in molti supermercati della nostra zona, abbiamo, inoltre, uno shop online con consegne in 24-48 ore. Abbiamo rivendite a Milano, a Gaiole in Chianti (Toscana) e a Roma. E come già dicevo, in molti comuni della Basilicata, in Calabria ed in Campania e facile trovare i nostri biscotti e gli altri nostri prodotti”.

Grazie per avermi spiegato così minuziosamente tante piccole cose della tradizione di questo lembo di Basilicata che è conosciuto anche fuori dai confini regionali grazie ad aziende come la sua che investendo in tempo, denaro, attitudini commerciali ed imprenditoriali e riuscita a portare fuori dai confini regionali gusti, sapori e tradizioni della lucanità vera
Foto fornite da Biscottificio Caucci