IL COMPLESSO ABBAZIALE DELLA SS.TRINITA’ DI VENOSA

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ROSSELLA VILLANI

Il complesso abbaziale della SS. Trinità di Venosa è ambientato nel locale parco archeologico che comprende i resti monumentali della colonia latina di Venusia (fondata nel 291 a.C.) dal periodo repubblicano all’età medievale. Qui sono presenti grandi complessi pubblici, quale l’impianto termale realizzato nel I sec. d.C. e ristrutturato fino al III sec. d.C., i quartieri abitativi, tra cui una
domus con mosaici e un isolato delimitato da due assi viari basolati.
Si compone della Chiesa antica o “vecchia” e dell’Incompiuta o “nuova”, un impianto ecclesiale realizzato in epoca normanna e mai portato a termine.

L’Incompiuta o chiesa “nuova” della SS. Trinità a Venosa

Iniziata probabilmente dai monaci benedettini sullo scorcio dell’XI secolo e proseguita in varie riprese nel corso del XII secolo, alle spalle dell’abside della prima abbazia dedicata dai Normanni alla SS. Trinità, la chiesa Incompiuta sorge all’incirca sul medesimo asse. Sebbene rimasta incompleta, essa -nell’impianto e nel ricco apparato decorativo delle murature, costituito per lo più da materiale di spoglio proveniente non soltanto dalla colonia romana, ma anche da sepolcreti tardo antichi e da edifici altomedievali- testimonia le ampie possibilità economiche ed il prestigio della comunità monastica benedettina. Il potere e l’importanza dell’abbazia della SS. Trinità venosina crebbero di pari passo con il programma di rifondazione ecclesiastico-politica in senso latino che i Normanni intrapresero – d’accordo con il pontefice Niccolò II- in quelle regioni ancora intrise di tradizione e cultura greco- bizantina. La nuova abbazia è caratterizzata da un grandioso impianto longitudinale a tre navate, con transetto sporgente e absidato, coro molto profondo circondato da deambulatorio con tre cappelle radiali. In corrispondenza dell’attacco del transetto con il deambulatorio sono inserite due torrette scalari. Il corpo longitudinale presenta cinque colonne con grandi capitelli corinzi ed un pilastro polistilo all’incrocio con il transetto solo sul lato destro, mentre sul sinistro non furono realizzate neppure le fondazioni del colonnato settentrionale. Non fu mai realizzata la copertura. Non si sa di preciso quando cominciò l’edificazione della chiesa “nuova”, ciò che è certo è che essa venne concepita secondo modelli architettonici importati, attraverso i monaci, dai luoghi di origine dei Normanni (Conques, Tours, Caen, Vézelay, Bernay) e che si ritrovano in altri due edifici sacri dell’Italia meridionale fatti edificare dagli stessi, la cattedrale di Aversa e il Duomo di Acerenza. L’inizio della costruzione potrebbe quindi risalire al regno di Roberto il Guiscardo, con l’arrivo di un gruppo di monaci direttamente dalla Francia (XI sec.) per prolungarsi a quello di Ruggero II o di Guglielmo d’Altavilla, con influenza francese per il tramite della seconda ondata normanna di Sicilia (XII sec.).

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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

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