LO SCEMPIO EDILIZIO DI VIA MARATEA E IL SILENZIO COMPLICE DEL COMUNE DI POTENZA

0
Una pericolosa abitudine sta interessando i decisori politici e gli uffici tecnici del Comune di Potenza ed è quella di rilasciare permessi a costruire in deroga al piano regolatore, interpretando la legge che lo consente nel senso più creativo e fantasioso della parola, fino ad arrivare a veri e propri abusi di discrezionalità. La norma in questione è quella che lega il rilascio di permesso in deroga all’esistenza di uno specifico interesse pubblico per opere  che, per caratteristiche intrinseche o per destinazione funzionale, risultino idonei a soddisfare interessi o bisogni di rilevanza pubblica, indipendentemente dalla qualità dei soggetti che li realizzino. Pubblico o privato, insomma, l’essenziale è che quella operazione di chirurgia edilizia  “coincidano con gli effetti benefici per la collettività che dalla deroga potenzialmente derivano. Numerosi sono i casi in cui, a Potenza, queste concessioni sono state date ad uso e beneficio esclusivo di privati, ma ce n’è una che sovverte tutte le regole, contempla tutte le discrezionalità e configura un abuso colossale , ed è quella relativa alla costruzione di edifici privati in via Maratea. Qui l’interesse pubblico, se c’era, poteva solo essere costituito dalla valorizzazione di un edificio privato, una casa rurale risalente al 1700, e dalla cura del boschetto che lo circonda. Non solo ma ,trattandosi di zona dichiasrata satura dal punto di vista edilizio, la conseguenza è che in nessun modo potevano autorizzarsi realizzazione di volumi a fini privati. In base a questo assunto, la Soprintendenza, sollecitata da associazioni e cittadini che non vedevano giustamente  di buon occhio il perpetuarsi di nuovi innesti cementizi in una zona dichiaratamente a rischio frane ( una delle quali aveva interessato proprio il vicino palazzo De Lorenzo) oltre che l’illegale taglio del boschetto, decretava la sospensione dei lavori per trenta giorni, in attesa di verifiche circa le preesistenze edilizie di carattere storico  segnalate e l’obbligo di preservare le pietre eventualmene rimosse. L’incredibile risposta della ditta concessionaria del permesso è stata di far sparire a colpi di ruspe il manufatto in questione e di radere al suolo il bosco, in maniera da mettere tutti di fronte al fatto compiuto. Non solo ma , tanto per non risparmiarsi in abuso e oltraggio, la stessa ha pensato bene di far sparire anche le pietre lavorate che costituivano i muri perimetrali dell’ edificio, e questo in evidente  disobbediienza dell’obbligo emesso dalla soprintendenza . Su queste violazioni e sul non rispetto dell’obbligo di sospensione dei lavori, , le associazioni ambientaliste, WWF  e EHPA hanno interessato Procura e Carabinieri, chiedendo di essere considerate parte civile nel procedimento  eventualmente da instaurare in conseguenza della denuncia. Anche Europa verde si è attivata in questi giorni per portare la questione in Parlamento , considerando intollerabile ed assurdo che in una città che va verso lo spopolamento si continui a spargere nuovo cemento in luogo di un risanamento dell’esistente e di un miglioramento della sostenibilità ambientale. Dal Comune di Potenza,intanto, solo silenzio rispetto alle autorizzazioni date in una zona a comprovato rischio idrogeologico, silenzio rispetto alla vigilanza sulla eradicazione di un bosco convenientemente definito come sterpaglia, e silenzio sul mancato rispetto di un decreto della Soprintendenza che lo vedeva destinatario in indirizzo. Incredibile ma vero! Rocco Rosa
Condividi

Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

Rispondi