Un’altra sconfitta interna, dopo quella pesante subita mercoledi scorso dal Trapani,
avrebbe avuto effetti molto deleteri sul morale del Potenza. E il punteggio maturato ad
inizio ripresa con il 3 a 1 per il Crotone firmato ancora da Gomez, autore di una
tripletta, faceva pensare che si era vicini alla seconda battuta d’arresto consecutiva in
casa. Ma i cambi effettuati da De Giorgio, Schimmenti per Vilardi e Ghisolfi per
Castorani, hanno cambiato l’inerzia della partita facendola passare a favore del Potenza
che si è riorganizzato, ha alzato i ritmi e ha cominciato ad esprimere un ottimo calcio
chiudendo praticamente nella propria metà campo i calabresi. Non era facile arrivare a
rimontare un doppio svantaggio ma la squadra di De Giorgio ci ha messo il cuore oltre
l’ostacolo per fare il miracolo di non perdere un’altra partita al Viviani. E’ stato
l’indiavolato Schimmenti a dare il la alla rimonta accorciando le distanze al minuto 58
con una incursione centrale tra i difensori del Crotone e una conclusione di punta che
ha trafitto il portiere Sala. Un gol che ha ovviamente rianimato il Potenza che a quel
punto ha creduto realmente di poter agguantare gli avversari. E’ stato davvero un
dominio assoluto di Caturano e compagni che hanno creato tanto in fase offensiva. Sotto
la spinta di uno scatenato Schimmenti che i difensori di Longo non sono riusciti mai a
frenare, il Potenza ha impegnato a ripetizione il portiere Sala bravo a mettere prima in
angolo un pallonetto di Felippe e poi a respingere un gran tiro di Schimmenti. Il tecnico
dei calabresi Longo ha cercato di correre ai ripari inserendo Armini e Stronati per Giron
e Tumminello. Ma la pressione dei rossoblù lucani non si è per niente placata perché il
portiere del Crotone ha continuato a compiere parate salva risultato come quella
effettuata sul violento tiro di D’auria, imbeccato da Schimmenti. E poco dopo si è dovuto
arrendere, mancavano dieci minuti al novantesimo, al colpo di testa di Ghisolfi bravo a
saltare più in alto dei difensori del Crotone e battere Sala. Tra l’entusiasmo degli
spettatori che hanno incitato ancora di più la squadra per spingerla addirittura a
segnare il gol della vittoria visto che c’erano ancora dieci minuti più il recupero da
giocare e soprattutto il Crotone aveva esaurito le energie e sembrava dovesse capitolare
definitivamente da un momento all’altro. E all’ultimo dei cinque di recupero si è dovuto
appellare ancora una volta al suo portiere volato alla sua sinistra per mettere in angolo
un gran tiro di D’Auria. Un pareggio più che meritato e ottenuto con una prestazione da
incorniciare sia in fase offensiva che nel non aver concesso al Crotone nessuna
possibilità di rendersi pericoloso in contropiede. Dato a Cesare quello che è di Cesare,
ossia riconosciuti i meriti della squadra per l’impresa che sembrava impossibile, non
possiamo, ancora una volta, non segnalare le deficienze del pacchetto arretrato del
Potenza che ha fatto quasi a gara con quello del Crotone per avere la palma di peggior
reparto della serata. Passi per il primo gol dei calabresi che si può ascrivere più ai
meriti di Gomez che a colpe specifiche della difesa potentina anche se non si doveva
perdere palla in uscita e si poteva e doveva fare di più per non consentire a Gallo di
crossare in totale libertà, gravi sono state le colpe individuali sugli altri due gol di
Gomez. Di Alastra non impeccabile sul tiro da oltre trenta metri della punta del Crotone
che non era certamente irresistibile preceduto ancora una volta da una palla persa in
uscita dalla propria metà campo da Felippe e compagni, errori giunti a vanificare il
pareggio di Caturano arrivato un paio di minuti prima su una iniziativa del giovane
Vilardi, molto intraprendente nel primo tempo e l’amnesia di Sciacca che ha permesso
a Gomez che era di spalle alla porta di girarsi indisturbato e battere Alastra. A fine gara
De Giorgio molto contento per il calcio efficace e produttivo sciorinato negli ultimo 35
minuti di partita e per aver raggiunto il pari e allo stesso tempo amareggiato per aver
regalato agli avversari tutte e tre le segnature e rammaricato per non avere completato
la rimonta. Aggiungiamo che quando si segnano tre gol, non si può non vincere.
Considerato che i difensori del Potenza non sono fenomeni e le 14 reti incassate in sette
gare lo stanno a dimostrare, dovrà essere compito di De Giorgio cercare di trovare le
giuste soluzioni per rendere la fase difensiva più organizzata e meno in vena di regali in
ogni partita. Il tecnico deve sanare gli errori che sono stati fatti dal direttore sportivo De
Vito nell’allestire la squadra e la difesa in particolare. De Vito sapeva certamente che
negli ultimi due campionati il Potenza aveva subito la bellezza di 96 reti e aveva quindi
l’obbligo di partire dal rifacimento totale del pacchetto arretrato con l’ingaggio di
elementi di buona qualità sia sulle corsie laterali che al centro della difesa. Purtroppo i
difensori su cui ha puntato De Vito non si stanno dimostrando all’altezza del compito.