Tre anni fa una insegnante che vive nella zona ha scritto persino al presidente Mattarella , dopo aver inviato lettere a tutto spiano al palazzo municipale di Potenza. 
Niente da fare . L’incuria in cui versa la gradinata che da via Vaccaro, altezza del Liceo classico, porta a via della pineta, continua ad offrire ai passanti di turno l’immagine di un luogo degradato, violentato dagli studenti che vi bivaccano e invaso dalle erbacce. Dal terremoto in poi, ormai sono quasi mezzo secolo, la gradinata non è mai stata oggetto di messa in sicurezza, limitandosi il Comune a transennmarla nelle parti più pericolose. Basterebbe questo per dire che in questa città non esiste più la capacità di risolvere problemi , ma solo l’indolenza e il menefreghismo. Eppure in questi giorni ci sono decine di operai del Consorzio di bonifica che lavorano lungo le principali strade della città e nella passeggiata del lungo fiume. 
Basterebbe organizzare meglio il lavoro e mandare due operai a lavorare un giorno lungo questa gradinata che arriva sino a Montereale e che ha rappresentato sempre l’accesso all’omonimo parco. Più in generale, c’è qualcuno che voglia farsi carico di dare un’occhiata alle zone interne più degradate della città di Potenza oppure dobbiamo limitarci a stazionare giorni e giorni lungo la via appia e trascurare la città che ,al di fuori del centro storico, è sporca, invasa comè da erbacce , carte bottiglie e lattine varie. Vogliamo sperare che questa nuova amministrazione affronti il problema di un netturbino per ogni quartiere , così come si faceva una volta. Diventa al tempo stesso il custode , il giardiniere e l’occhio vigile dell’Amministrazione. Ora che si sta portando avanti l’immissione ai servizi sociali anche della platea Rmi e Tis , c’è qualcuno che voglia avanzare un progetto per ridare alla città quell’aggettivo che fino agli anni duemila la 
contraddistingu
eva, e cioè di città pulita?’ r.r.
