
Giovanni Benedetto
di Giovanni Benedetto
Un limite di 70 km/h per poche centinaia di metri su un tratto di strada rettilineo a doppia corsia di una superstrada declassata, costituisce una vera trappola per i malcapitati automobilisti costretti ad attraversarla tutti i giorni.
Un limite ben segnalato, di giorno e di sera, tant’è per i pendolari che l’attraversano tutti i giorni, è come se avessero il deceleratore automatico per non superarlo. Non è così per gli automobilisti meno abituati o più distratti o per le migliaia di automobilisti di fuori regione che l’attraversano una tantum o per la prima volta.
E sono in tanti, si parla di una media di circa 700 sanzioni giornaliere, per un incasso totale, dicono, intorno ai tre milioni di euro, un’autentica macchinetta mangiasoldi.
Multe davvero esose che superano le duecento euro con l’aggiunta della riduzione dei punti sulla patente. multe che sia per l’importo sia per i punti da detrarre aumentano con l’aumento della velocità rilevata.
Con l’argomento della salvaguardia della sicurezza della più importante arteria urbana, si preferisce danneggiare le tasche di migliaia di malcapitati utenti che l’attraversano.
Tutto normale, tutto legale, e nel rispetto delle norme del codice della strada. Uomo avvisato e mezzo salvato; se sbaglia paga. Ma è proprio così? Tutti i torti vanno scaricati sul distratto automobilista?
O anche la distrazione, quando diventa di massa, va prevenuta dagli organi preposti, con i dovuti sforzi e accorgimenti, sia per evitare incidenti che per erogare multe salate? Considerando pure che l’autovelox funzionerà a tempo indefinito!!
E torniamo al problema di fondo: perché in quel tratto di strada da anni c’è un limite dei 70 e da agosto scorso il comune ha avuto l’autorizzazione ad installare l’autovelox mangiasoldi?
Semplice, da quando ha abbattuto, qualche decennio fa i guardrails, per consentire agli utenti della complanare parallela di inserirsi nella carreggiate a doppia corsia direzione Potenza, priva peraltro di una corsia di accelerazione.
Da quel momento quel tratto di strada rettilineo, già classificato di categoria C dal Ministero, ( strada extraurbana secondaria) fa scendere il limite di velocità dai 90 km/h a 70 non rilevati.
Il comune non contento della segnalazione e senza preoccuparsi di rialzare il limite a novanta, rimuovendo la causa del pericolo, e quindi facendo prevenzione, affonda il coltello e si ricorda dopo decenni di usare le maniere forti: punire senza se e senza ma gli automobilisti indisciplinati con i nuovi e super tecnologici autovelox.
L’arteria più importante della regione che attraversa la zona periferica della città nata per consentire tre uscite/ingresso regolari in città: Potenza est, centro e nord nel corso dei decenni con lo sviluppo della città hanno creato altri sbocchi tecnicamente irregolari e pericolosi ( vedi Varco D’Izzo e uscita distributore Agip).
Soluzioni tecniche molto discutibili prese a costo zero senza rimuovere i potenziali pericoli e che solo investendo, per deviare la circolazione urbana su tratti alternativi, si potevano conservare i limiti di velocità previsti per conservare le caratteristiche di strada extraurbana di tipo C o addirittura di tipo B.
Cari automobilisti, rassegnatevi, il tratto cittadino della Basentana a quattro corsie che invita purtroppo a correre, a furia di creare accessi ed uscite supplementari, è diventato sempre più pericoloso per la vita e per le tasche degli automobilisti e sempre molto simile ad una strada comunale.
Ma il comune, nel frattempo, ha scelto la soluzione più semplice, mettere una pezza per fare cassa, piuttosto che investire per trovare soluzioni alternative in grado di far crescere la sicurezza della circolazione e restituire dignità ad una superstrada secondaria.