DECRETO CRESCITA: I CINQUESTELLE A DIFESA DEL SUD

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I cinquestelle hanno evitato in extremis l’ennesimo tentativo di indebolire il Mezzogiorno a favore delle regioni del Nord. la privatizzazione dell’acqua , con il paventato ingresso nella nuova società di privati, e il no al trasferimento alle Regioni dei fondi di coesione, che avrebbero ingessato in un riparto territoriale un fondo che deve servire a riequilibrare le aree del paese innome ,appunto, della coesione. Il decreto crescita, appena approvato in via definitiva al senato, restituisce un pò di tranquillità rispetto a queste due risorse. È stata stralciata la norma che disponeva il trasferimento alle Regioni della titolarità e gestione dei fondi per lo sviluppo e coesione, norma duramente contestata dalla ministra per il Sud, Barbara Lezzi, voluta invece dalla Lega, e che è stata al centro di un braccio di ferro all’interno del governo e della maggioranza. La seconda notizia è che l’acqua al Sud resta pubblica: niente privati nella società che andrà a sostituire L’Eipli, l’ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia in liquidazione. Prevista anche la proroga al 2023 della concessione per l’acquedotto pugliese, in scadenza nel 2021, in attesa delle nuove regole sull’affidamento del servizio idrico integrato. Tra le altre misure di interesse dell’economia meridionale il credito d’imposta del 30% per le aziende che partecipano a fiere internazionali ma anche a quelle che si svolgono in Italia. L’accesso all’agevolazione per le imprese sarà possibile nella misura del 30% e fino a un massimo di 60 mila euro. Via l’Imu di capannoni industriali, in maniera graduale fino al 23. La deducibilità Imu sale dal 70 al 100% sugli immobili strumentali, come i capannoni industriali, a partire dal 2023 .Il decreto prevede una deducibilità pari al 50% nel 2019, al 60% nel 2020 e 2021 e al 70% dal 2022. Infine la norma per salvare  la Banca Popolare di Bari e favorire le aggregazioni bancarie nel Mezzogiorno. Consentita la trasformazione delle Dta (attività fiscali differite) in credito d’imposta in caso di aggregazioni di imprese finanziarie (come le banche) e non finanziarie effettuate nelle regioni del Sud. La proposta di modifica approvata concede la possibilità di trasferire al soggetto derivante dall’aggregazione le attività fiscali differite dei singoli e trasformarle in credito di imposta, non superiore a 500 milioni, a fronte del pagamento di un canone annuo determinato applicando l’aliquota dell’1,5% alla differenza tra le Dta e le imposte versate.

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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

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