Il dissesto idrogeologico si sa non è solo dovuto a cause naturali. Sovente c’è la mano dell’uomo che disbosca, cementifica, si appropria delle aree di espansione dei fiumi e, per ultimo ma non ultimo, non attua sulla strade la manutenzione né ordinaria né straordinaria. Così che molte strade soffrono di interruzioni che rimangono per anni in attesa di interventi, il cui iter, nonostante si cerchi di snellirne le procedure, rimane macchinoso e complesso. Una delle zone più colpite è quella del Lagonegrese, Maratea docet, dove la natura ogni anno presenta il conto all’uomo per le sue malefatte. Basti un esempio per tutti: prima c’era la categoria dei cantonieri stradali che vigilavano, intervenivano lì dove il terreno iniziava a dare segni di cedimento, tenevano pulite le cunette da foglie e rami, segnalavano tempestivamente un principio di danno al manto stradale. Oggi si aspetta che il fondo stradale ceda per intervenire, così che ogni strada è lastricata da nastri bianco rossi di segnalazione e da transenne che dovrebbero essere provvisorio e non lo sono.
Di questo stato di cose, si è fatta portavoce,quale consigliere dell’Unione del Lagonegrese, Cristina Florenzano che ha sollecitato la Presidenza dell’Unione ad intervenire presso gli organi competenti, Regione e Provincia, per affrontare in un’ottica di sistema la questione, in un positivo confronto con i Comuni dell’intero comprensorio. Proposta che è stata fatta propria dal Presidente dell’Unione Pittella e che è stata avanzata alla provincia di Potenza. In essa si chiede di :
definire un piano di viabilità che abbia come priorità il consolidamento della viabilità nel territorio del Lagonmegrese;
discutere con la comunità di riferimento la programmazione dei fondi del PNRR e quella triennale per capire gli interventio che afferiscono al settore
valutare la costituzione di una commissione speciale finalizzata all’indagine conoscitiva dei dissesti che colpiscono il territorio provinciale in genere e alla indicazione dei criteri di urgenza utili a definire le priorità oggettive sulle quali intervenire.