I BAMBINI E LA GUERRA

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 by  Espedito Moliterni

E’ buio, da sempre, ma come è soffice questo  fluido  che mi circonda, mi nutre, mi accarezza, accompagna leggero i movimenti delle mie braccia, delle mie gambe, mi offre un comodo giaciglio per il mio riposo. Sono felice. Spesso sento arrivare suoni, cantilene, sospiri, sembrano lontani, ovattati ma mi riempiono di gioia, mi accompagnano anche nei miei sogni, vorrei tanto sentirli da più vicino. A volte  dolcissime e tenere carezze ridisegnano parti del mio corpo ed in questi momenti che più avverto la sensazione di non essere solo e mi assale una gioia infinita; qualcuno mi aspetta fuori da questo buio, mi ama, mi ha protetto in tutto questo tempo, sento da sempre il suo odore e il suo amore. Potrò mai uscire da questo buio e vedere la luce?

Qualcosa sta avvenendo; a intervalli regolari, ben scanditi nel tempo, avverto sussulti, sempre più forti e sempre più ravvicinati, mi giungono lamenti, urla, sento la sofferenza, il dolore di qualcuno. Comincio a vedere qualcosa, un piccolo chiarore che si insinua nel buio; capisco che è arrivato il momento di fare qualcosa, voglio raggiungere quel chiarore, richiamo tutte le mie forze e cerco di rimpicciolirmi per facilitare i movimenti che richiamano urla sempre più forti e continue. Mi giro su me stesso, raggiungo il chiarore, è molto vicino a me, un grido straziante accompagna il fascio di luce che si è ormai impadronito di tutto il mio corpo.

Sono totalmente preso da voci che ora sento vicine, da una in particolare, avverto serenità e felicità e capisco che mi accompagneranno nella mia nuova avventura; non sono più avvolto in quel fluido soffice che fino ad allora mi aveva protetto, ma riconosco quelle carezze che già conoscevo e che ora modellano tutto il mio corpo con un movimento continuo e delicato, mentre la mia testolina si offre alla passione di chi mi stringe forte a sé. Riconosco quell’odore che mi aveva accompagnato in tutto quel tempo, avverto ben distinta la fonte dei sospiri e dei suoni che allora mi sembravano così lontani. Mi cullo nel suo corpo che generoso mi offre calore e protezione e che ora mi avvinghia. Sono felice, quel corpo così caldo e quelle mani così tenere mi accompagnano nel mio nuovo viaggio, nella luce, mi sento sicuro, protetto, amato, il buio è ormai un ricordo sempre più lontano. Amore e vita si sono impadroniti di me. Una gioia immensa.

Lei canta, la sua voce è una carezza, le sue mani scivolano delicate sulla mia testolina, mi guarda, sempre, i suoi occhi si nutrono di me, mi dona calore, tenerezza, amore. Mi piace. Mi piace l’odore del suo corpo, la luce, i suoni non più ovattati, io faccio parte di lei e lei fa parte di me. Mi piace la vita. Non pensavo che fosse così bella.

Un frastuono cupo e assordante violenta la mia serenità, un odore acre si impadronisce di me, non sento più le sue carezze, il suo calore, la sua voce, la cerco con le mie mani, inutilmente, il buio si è impadronito della luce, ho freddo, sempre di più, il silenzio intorno a me e dentro di me, gli occhi vagano nel buio, a poco a poco perdo le mie forze, il freddo si è impadronito di me, ho paura, sono stato felice ma non ci sono più….

Il 7 ottobre scorso 41 bambini israeliani sono morti a seguito dell’attacco dei miliziani di Hamas; da quel giorno, a seguito delle rappresaglie israeliane, sono morti 4.600 bambini palestinesi nella striscia di Gaza, di cui molti neonati negli ospedali bombardati.

In molte trasmissioni televisive e nei resoconti della maggior parte dei telegiornali, questi dati non sempre trovano un adeguata collocazione e un dovuto risalto e sono trattati con freddezza e distacco; si preferisce discutere di strategie militari e politiche. Come mai? La grande assente è l’umanità, un sentimento che progressivamente sta abbandonando il nostro sentire, i comportamenti, le nostre valutazioni rispetto agli accadimenti e ai tanti problemi che affliggono le collettività più deboli ed indifese di questo universo mondo. Vale per tutte le guerre, comprese quelle dimenticate, per la migrazione, per la povertà sempre più presente anche nelle società occidentali.

La solidarietà, la comprensione, l’indulgenza, il rispetto della vita altrui sono le uniche armi davvero efficaci per interrompere i crimini cui stiamo assistendo; purtroppo il cinismo si sta impossessando non solo delle coscienze dei decisori ma anche di quelle di una buona parte dei comuni cittadini. Occorrerebbe che ogni giorno nelle scuole, nelle trasmissioni televisive, sui social, in famiglia cambi la narrazione di quanto sta accedendo, ponendo al centro di ogni considerazione l’umanità.

Forse siamo ancora in tempo, il cinismo e l’indifferenza sono i veri nemici del nostro tempo.

 

 

 

 

 

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Sull' Autore

Espedito Moliterni. Lauraeto in Medicina, specialista in Igiene e Medicina Preventiva, attualmente in pensione, ha ricoperto la carica di Direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASM di Matera

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