IL KILLERAGGIO SCIENTIFICO DEL CENTRO INTERNAZIONALE DI DIALETTOLOGIA

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Anche se molti esponenti di primo piano di questa maggioranza regionale si affannano a negarlo, è forte il sospetto di un’azione ostruzionistica della Regione verso la Istituzione ufficiale del Centro Internazionale  di Dialettologia. Concorrono a formare questa impressione la mancanza di iniziative da parte dell’Assessorato competente  e la passività che gli organi ufficiale dell’Unibas ostentano rispetto al rilancio di un Istituto di grande prestigio internazionale al quale però  questo Governo regionale, a cominciare dall’assessore Cupparo, ha deliberatamente tagliato le gambe. Naturalmente in questi casi , il killeraggio si nasconde dietro la voglia di riformare, di potenziare, di rilanciare. Tutte cose declinabili al futuro e che quando manca la volontà vera  sono solo una scusa  per non far niente. Ora, dire che l’opinione pubblica è disorientata da questo incredibvile comportamento omissivo, è dire poco. Ne fa fede l’iniziativa di 70 sindaci e due Presidenti di provincia di presentare una proposta di legge per dare gambe e vita ad una istituzione culturale che si è andata conquistando prestigio nel mondo accademico internazionale fino a far diventare la Basilicata, patria dei cento dialetti, il centro di riferimento  degli studiosi di dialettologia mondiale. Ebbene, ci si aspettava che questa iniziativa di proposta legislativa, unica e straordinaria in cinquant’anni e passa di Regione, riuscisse a bucare il muro di gomma che si è eretto sulla vicenda. E invece , in quarta commissione, presidente la pur brillante e attiva consigliera Dina Sileo, l’iter ha avuto un nuovo , inatteso stop. Le ragioni formali sono che il testo prevede la costituzione di una società in forma cooperativa, cosa di difficile applicazione in presenza di enti pubblici, e che in questa società non è comunque presente la Regione, che pur dovrebbe metterci i fondi per la gestione, mentre i comuni firmatari, stando al testo della proposta, non hanno manifestata alcuna volontà di partecipazione finanziaria, anche se con importi modesti. Cose se vogliamo giuste, ma che i legislatori regionali, investiti della responsabilità di fare una norma applicabile, avrebbero potuto modificare dalla mattina alla sera, con semplici emendamenti. Invece, tra l’inazione del Sindaco di Ruoti, primo firmatario e promotore della legge, che non risponde ai quesiti della Commissione e il cambio dell’Assessorato regionale alla cultura  ( l’assessore Galella si era detto disponibile a portare avanti l’iniziativa), che pure dovrebbe esprimere la propria volontà al riguardo,  di fatto l’iniziativa viene seppellita, rimandando alle calende greche la risoluzione del problema. Cosa gravissima, sopratutto in relazione al fatto che il 30 giugno scadono le convenzioni con i ricercatori a suo tempo contrattualizzati, con  il che mettendo il centro in condizioni di inattività. Ma è ancora più grave sentire dalla stessa Sileo che i rappresentanti dell’Unibas, convocati dalla presidente della IV commissione, hanno disertato l’incontro, alimentando così il sospetto che in questa allucinante  vicenda ci siano anche gelosie accademiche, invidie e meschinità proprie di guarda col fumo negli occhi quel poco di prestigio internazionale che qualche docente ha saputo conquistarsi . E allora, caro Presidente Bardi, esimio Rettore, si scoprano le carte e si parli chiaro alla gente. Se c’è la volontà , come pure si va dicendo, di confermare , consolidare, strutturare, rilanciare questo Istituto, si faccia subito  una legge per la creazione di una Fondazione o Centro studi che sia, e la si porti con una corsia urgente e preferenziale in quarta commissione. Così come i consiglieri che finora si sono dichiarati a favore del Centro, a cominciare dalla stessa Sileo,  oppure l’ufficio di presidenza del Consiglio,in mancanza di risposta da parte della Giunta, assumano l’iniziativa di una proposta di legge consiliare, in modo da rendere esplicito alla gente chi rema a favore e chi contro. Invece, giocando al rimpallo delle responsabilità, si sta facendo, forse in buona fede, il gioco di quanti,  per quell’habitus mentale diffuso in provincia , non riuscendo a competere in altezza, gioca  a segare i piedi di chi riesce  a portare più  in alto la bandiera culturale della Basilicata.

ANNA MARIA SCARNATO CON LA PROF.SSA DEL PUENTE

In questa direzione, o meglio in questa vicenda, il lucido attacco del giornale on line  Basilicata 24  contro l’inerzia di una Regione che, quando vuole, si sa muovere come un centometrista ad ostacoli, saltando tutte le barriere, anche quelle che toccano la legalità degli atti, è pienamente condivisibile . Il popolo lucano è innamorato delle sue radici storico-antropologiche, ama e coltiva , paese per paese, il proprio dialetto ed ha guardato con simpatia e gratidudine all’immenso lavoro che la Del Puente ha prodotto con il suo monumentale Atlante dei Dialetti lucani. E questa è una realtà, piaccia o meno. Fermarla è un atto di oscurantismo che tocca direttamentre il Presidente della Basilicata e mette in dubbio il suo messaggio, di inizio attività, riguardante la difesa del merito contro ogni tentativo clientelare. Solo che qui si sta facendo il contrario, anche con l’avallo di un corpo accademico che sta dimostrando di non sapere fare squadra, accontentandosi di respirare l’aria che tira. Rocco Rosa

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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

1 commento

  1. giuseppe pietrafesa il

    boicottare l’opera immane della Del Puente è un delitto imperdonabile

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