La settimana dei big è cominciata oggi in Basilicata con la visita a Melfi ,Rionero e Potenza di Giuseppe Conte e a Matera e Potenza di Pierluigi Bersani. Sono attesi Calenda e la Schlein , che visiterà il madonna delle Grazie per ricordare a tutti a che punto è finita la buona sanita’ lucana, e la presidente Meloni con tutto l’apparato di Centrodestra che si presenterà unito sul palco, da Salvini a Tajani a Casellati Difficile l’arrivo del Ministro dell’Interno Piantedosi cui l’opposizione consiglia di visitare il CPR di Palazzo San Gervasio , mentre al Ministro dell’Istruzione, anch’egli in visita in Basilicata c’è chi consiglia di inoltrarsi per le montagne lucane per capire quali e quanti problemi sta creando la linea dell’austerità nella istruzione con un ridimensionamento scolastico che viene vissuto sulla pelle dei ragazzi e delle famiglie. Ovviamente i toni sono accesi e ognuno dall’opposizione spara le bordate più pesanti per tentare di scardinare il castello di destra, fortificato con l’arrivo di Calendiani e Renziani. Un campo larghissimo che ha consentito ad una destra in calo in Basilicata di assumere un benefico ricostituente. Va giù pesante Conte , a Rionero e Melfi, parlando di autonomia differenziata che sta preparando il funerale della basilicata, dopo le ferite gravissime imposte dai petrolieri sorretti da una destra asservita ai apdroni del vapore. Bersaglio privilegiato del leader dei cinque Stelle è naturalmente il Governatore Bardi cui va addebitato il pauiroso flop della sanità lucana, scesa agli ultimi posti dopo decenni in cui ha viaggiato tra le migliori sanità regionali .Manca ancora un piano sanitario e quello predisposto da Agenas giace nei cassetti, sostituito da una conduzione giornaliera clientelare e deficitaria. Più pacato nei toni ma non meno efficace la nota che Angelo Chiorazzo dedica alla visita del Ministro dell’Istruzione. “ La visita del ministro dell’Istruzione in Basilicata poteva essere un’occasione utile se avesse fatto il giro dei nostri centri e avesse avuto occasione di capire perché le scuole di due centri, anche distanti pochi chilometri in linea d’aria, non possono essere accorpate. Fatta così è solo una passerella che fa il paio con la politica degli slogan con cui questo governo affronta una questione seria come l’istruzione, vedi il caso del Liceo del Made in Italy, bocciato dagli studenti che non lo hanno scelto perché non c’è alcun contenuto e progetto a riempire un nome, ma che ci si ostina a voler proporre come il futuro, solo per un fatto ideologico. Sarebbe stato meglio che invece di venire il ministro Valditara in Basilicata fosse andato Bardi a Roma quando c’era da difendere le nostre scuole, quando la Regione ha detto l’ennesimo “obbedisco” al taglio di 26 autonomie, nonostante le province, col presidente Marrese, avessero lanciato un appello a resistere. Anche perché nei nostri centri una scuola è anche uno dei pochi presidi culturali presenti. Oggi è l’ennesima passerella elettorale, mortificante per tutte le lucane e i lucani che, oltre la propaganda, vedono ogni giorno ridursi lo spazio dei più fondamentali diritti costituzionali, con Bardi compiacente scudiero
L’ARRIVO DEI BIG E’ BENZINA SUL FUOCO DELLE POLEMICHE
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