MARATEA , LA DEBOLEZZA STRUTTURALE DEL TERRITORIO NON TROVA RISPOSTE ADEGUATE

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Maratea soffre un a situazione di dissesto idogeologico abbastanza pesante e tale da richiedere interventi strutturali di grande impatto. Sono passati pochi mesi dalla frana di Castrocucco che una nuova notte di tempesta ha rimesso in ginocchio parte del paese tirrenico , colpendo case private ed esercizi pubblici. Riprendersi da quest’altro colpo all’economia è importante, ma lo è solo nella prospetiva che si agisca non con provvedimenti tampone o emergenziali ma con un vero e proprio piano di salvataggio di maratea. Siamo ad un passo dall’isolamento totale del comune lucano della costa tirrenica. la strada per Praia è interrotta , la strada che da Trecchina porta a Maratea, è oggetto di frane ,al punto che si è dovuto installare un semaforo per la circolazione a senso alternato, la strada per Sapri è alle prese con lavori che dureranno qualche anno e che comporta un senso alternato. E , per completare il quadro, tutti i 13 kilometri  che riguardano il tratto di costa marateota sono mantenuti da griglie di contenimento , molte delle quali vanno revisionate e rinforzate. E’ arrivato il momento di sedersi ad un tavolo e predisporre un piano per la salvaguardia della Costa di Maratea. Basta con lo scaricabarile tra Comune, Provincia e Regione, protesta il comitato “PROSPETTIVA MARATEA”, nessuno parli di sole inadempienze tecniche, manca un indirizzo chiaro della politica governativa regionale. Bardi venga qui ad affrontare il vero problema di una criticità idrogeologica che è diffusa e permanente e che abbisogna di un piano  di indirizzo politico per mitigare gli effetti delle crisi territoriali che ci stanno attanagliando. Abbiamo bisogno-DICONO- di un confronto politico strutturato e serrato, l’amministrazione locale non può essere lasciata sola, il Presidente del Consiglio Regionale Cicala organizzi immediatamente una seduta di Consiglio sulla redazione del Piano di salvaguardia per Maratea.

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