NICOLA BASILE, UN SOCIALISTA LUCANO ALLA GUIDA DI ALESSANDRIA

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BY LEONARDO PISANI Leonardo Pisani

E’ stato definito un  indimenticabile  sindaco di Alessandria negli anni bui del dopoguerra, Nicola Basile, socialista,  ricoprì questa carica dal 1947 al 1964.

Sicuramente fu il sindaco più popolare della storia della città, quello che meglio seppe interpretarne lo spirito, anche se non era alessandrino, infatti era lucano precisamente di Viggiano dove nacque l’8 settembre 1883 da Giuseppe un professore di educazione fisica che, bersagliere, partecipò alla breccia di Porta Pia e di una maestra. Basile si iscrisse adolescente al Partito Socialista e vi si dedicò anche nel lungo periodo della clandestinità.

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Fu perseguitato dal fascismo, subì anche  di aggressioni e di rappresaglie, una anche ad Alessandria – dove si era trasferito nel 1904- nel dicembre del 1922 all’uscita da scuola venne anche pestato a sangue da cinque squadristi per via delle sue idee non proprio vicine al regime. Studioso ed appassionato della “questione meridionale, nei cui confronti condivideva il pensiero di Giustino Fortunato e di Gaetano Salvemini  si impegnò, in Basilicata  per istruire e sensibilizzare la popolazione circa le loro condizioni e le possibili rivendicazioni sociali. Là fondò il giornale “Il ribelle” che ebbe tredici anni di vita. Insegnante elementare, per 60 anni, dal 1910 al 1970, visse in Alessandria dove fu insegnante per un quarantennio, avendo il suo principale modello in Edmondo De Amicis con il quale intrattenne anche una corrispondenza epistolare. Fu anche provveditore agli studi e, dopo la caduta del fascismo, assessore alla pubblica istruzione.

Divenuto primo cittadino di Alessandria nel 1947al  1964. Sicuramente fu il sindaco più popolare della storia della città,, Basile fu il sindaco della ricostruzione del dopoguerra. Sotto le sue amministrazioni vennero ripristinati i servizi essenziali e furono realizzate numerose opere pubbliche: tra cui Ricordiamo il ripristino dell’acquedotto, l’ampliamento della rete fognaria, la costruzione di nuovi alloggi popolari e impianti sportivi come la piscina comunale e il palasport. È rimasto impresso nella memoria di molti alessandrini il suo intervento per impedire che il confronto sindacale in atto nella Borsalino all’inizio degli anni Sessanta degenerasse in scontri veri e propri. Negli anni Cinquanta rinunciò a candidarsi al Parlamento, preferendo a svolgere attività politica nella sua città di adozione. Basile mantenne un canale di dialogo con la città tramite la collaborazione con la stampa locale e in particolar modo con Il Piccolo di Alessandria. Su tale giornale scrisse articoli di storia locale e intervenne in dibattiti e discussioni sulla vita pubblica alessandrina.

La figlia Mirka ricorda sempre che il padre diceva che quando entrava in Municipio, o per andare in ufficio, lasciava ai piedi dello scalone la tessera del suo partito:  il saper essere in costante dialogo con i cittadini al di là ed oltre l’ufficialità, il contatto umano, il rispetto per tutti anche per gli avversari più estremi, il mai personalizzare la politica, l’amare la comunità di cui si è parte ne fecero un grande  amministratore capace, modello di democrazia, mai dimenticato dai suoi concittadini.

Sono inoltre numerose le sue pubblicazioni, tra cui “La città mia” che è stata poi riproposta in edizioni aggiornate, una raccolta di informazioni su strade, piazze e personaggi di Alessandria.

Vasta è stata la sua pubblicistica. Collaboratore di giornali, riviste ed autore di numerosi libri. Morì a Genova il 16 novembre 1979.

 

A lui è intitolata una piazza, una via, un circolo culturale e una casa di riposo cittadina.

Opere

(elenco parziale)

Ai ragazzi di Alessandria (1919)

Dante e i preti (1921)

Mastro Piperchio (1928)

Il componimento illustrato (1928)

Le origini delle cose (1929)

La lingua nelle elementari (1929)

Giancamillo e Tortellino (1932)

Paranasca re delle bestie (1932)

“Balilla” commedia storica in tre atti (1932)

Appunti di folklorismo alessandrino (1934)

Dalla scuola primaria alla media (1935)

Commento ai “Sepolcri” di Ugo Foscolo (1935)

“Chi la fa, l’aspetti”, commedia per bambini (1935)

Grammatica in tavole sinottiche (1937)

I prodigi dell’universo (1944)

“Amore e luce”, collana di letture per ragazzi (1947)

Il Socialismo in Alessandria (1964)

Il sorgere ed il divenire della città mia (1968)

Dizionario Dantesco (1977)

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