Peppinella Barone, un nome e un’epoca della vecchia Potenza. Quelli della mia età la ricordano bene e ne narrano ognuno per come l’ha conosciuta. Io ho avuto il piacere di comprare da lei caramelle, quelle contenute in grandi boccacci di vetro con un’ ampia apertura circolare. Mi affascinava quel locale ombroso, con il bancone a sinistra e dietro stava lei, Peppinella, con quella macchina di caffè antica che aveva la facoltà di avere il caffè sempre pronto, fatto in precedenza ma caldo e profumato, una lattiera metallica cilindrica, un bottiglione di anice, una bottiglia di Cordial Laraia, una bottiglia di Oro Pilla e l’immancabile Amaro Lucano, sotto il bancone una cassetta con aranciata e chinotto. Monticchio. Dalla parte opposta tre quattro sedie, un tavolino, ma i clienti, quasi tutti mattutini sorseggiavano il caffè o altro al banco, allontanandosi di quel tanto, per far posto quando entravano altri frequentatori del locale. Era un locale umile, un pò buio, Peppinella non era di molte parole, ma rispettosa e servile, una umile regina con quell’angusta caffetteria del centro potentino tra il Palazzo comunale e la piazza Gianturco verso la Cattedrale San Gerardo nel punto più alto della città. Io, andavo a comprarci caramelle, così come una bambina di nome Franca Lasalvia Vidoni, con la quale ci sentiamo ora tramite il social vivendo lei in Francia a Colmar ed io a Marburg nelle Lande tedesche, e ricordando episodi e personaggi come nel caso di “” Pppnella Baron “” Su questi cari personaggi scrissi una poesia con rima baciata dedicata a Peppinella e a Franca, che potete leggere nel seguito.
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PPNELLA E A CRIATURELLA
dedicata a Pppnella Barone
e a Franca Lasalvia Vidoni
P trasì add Pppella Baron avia saglie tre o quatt scalon.
Avia già pront queddu cafè artigianal nun sapia d cicoria e nunn’era mal.
Gnern banom d mstier divers, e li braccial ca s sentern mbò spers.
Gnern macllar, fruttivendol e puteiar tutt attent a chi purtava masciar.
Era n’umil ritrov putnzes mattutin prima c’aprern queddi bar modern vicin.
Pppnella, srvia i client chian chian cu affezion p tutta quedda quintan.
S’emozionav quann trasia na criaturell p’accattà cu doie spicciul, doie caramell.
Mò, nugnè chiù Ppnella cu lu camice, nè l’addor du queddu caffè all’anice.
I vecchi putnzes, a u sest rintocc d campan s’arrcordn d Pppnella Baron e quedda quintan.
Si ringrazia lo sconosciuto fotografo per la bella foto.
Vi era anche il figlio,se non ricordo male,io ci compravo le stecche legnose di liquirizia e le giuggiole,amavo sentire il profumo del caffè corretto all’anice!
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Vi era anche il figlio,se non ricordo male,io ci compravo le stecche legnose di liquirizia e le giuggiole,amavo sentire il profumo del caffè corretto all’anice!