Il Picerno viene eliminato dai play off al secondo turnoma le attenuanti non mancano alla formazione di Longo .Finisce sul pareggio a reti inviolate ma la formazione lucana ha dovuto giocare la bellezza di settantotto minuti compresi i recuperi dei due tempi in inferiorità numerica per l’espulsione diretta di Murano pescato dal Var a colpire con una gomitata al collo il difensore del Taranto Miceli. L’arbitro Nicolini è stato mandato al monitor a riguardare il fallo e ha quindi decretato l’espulsione. Un’ingenuità incredibile di Murano che non è abituato a fare questi falli, ma di solito li subisce. Crediamo che l’ammonizione sarebbe stata la punizione più giusta per il capocannoniere del campionato. Sta di fatto che l’episodio ha ovviamente favorito il Taranto e ha ridotto di molto le chances del Picerno di poter conquistare il successo. Nonostante la superiorità numerica, il Taranto crea molto poco in attacco anche se ha possesso palla continuo e con facilità arriva nella metà campo dei lucani. Ma di occasioni nemmeno a parlarne con i due attaccanti jonici Fabbro e De Marchi praticamente impalpabili in zona gol. Il Picerno fa quello che può con un uomo in meno. E per la verità riesce a difendersi con molto ordine senza far correre al suo portiere nessun pericolo. Capuano corre ai ripari e passa al 3/4/3 inserendo ad inizio ripresa tre attaccanti. Simeri, Kanoute e Bifulco prendono il posto di Fabbro, De Marchi e Matera. Anche Longo effettua due cambi mandando in campo Novella per Pagliai non al meglio e il giovane Santarcangelo per l’evanescente Ceccarelli che era stato mandato in campoal posto di Maiorino infortunatosi nel corso del riscaldamento. Il frutto dei cambi di Capuano si vede subito. Infatti dopo nemmeno 45 secondi Kanoute con un gran tiro dal limite colpisce il palo alla sinistra di Summa e poi Valietti non sfrutta il comodo pallone che gli arriva sui piedi dopo il palo. Il Taranto, strigliato da Capuano, diventa più intraprendente e attacca con tanti uomini nella metà campo del Picerno. E in una di queste insistite azioni sulle corsie laterali il centrocampista jonico Zonta entra in area ma viene sgambettato ingenuamente da Pitarresi quando aveva già perso il pallone. L’arbitro concede il rigore. L’ occasione giusta per i pugliesi di andare in vantaggio e gestire al meglio il resto della gara. Ma Kanoute manda il pallone fuori e si resta sul pari. E per una decina di minuti la squadra di Capuano accusa il colpo del mancato vantaggio e diventa pasticciona. Comincia a subentrare anche un po’ di paura di subire la beffa. Longo manda dentro Graziani per D’Agostino e cerca ai suoi uomini di essere attenti a non concedere occasioni al Taranto in modo da poter tentare il tutto per tutto negli ultimi dieci minuti. Infatti inserisce Albadoro per Guerra e Ciko per Pitarresi per un Picerno iper offensivo alla ricerca dell’episodio favorevole per il colpaccio. Ma mancano le forze e il Taranto si difende con grande efficacia senza rischiare niente. E dopo 5 minuti di recupero scatta la festa per la qualificazione al terzo turno in campo e sugli spalti dove diecimila tifosi gioiscono per l’impresa dei loro beniamini. Per il Picerno l’onore delle armi e il rammarico di quello che poteva essere senza la sciocchezza di Murano. Si chiude la migliore stagione in C della storia anche se nei dieci minuti finali sono mancate le forze per andare a tentare il olpaccio. Con merito va avanti il Taranto non certo brillante ma sicuramente è stata la squadra che è andata più vicina al gol.