Non solo gli sportivi potentini sono con il lutto al braccio in memoria di Rocco Zafarone, dirigente appassionato del Potenza ma soprattutto tifoso che non si è arreso ai momenti difficili e non ha fatto mai mancare il suo appoggio alla squadra. Idealmente, è tutta la città che piange un protagonista della vita civile ed economica di questa comunità. Uno che si è fatto da solo , imparando l’arte del tipografo, e che ha saputo avventurarsi nel mondo imprenditoriale ,fino a creare uno stabilimento di tutto rispetto e ad inoltrarsi con successo nel campo dell’editoria. Ci sono state stagioni ricche di soddisfazioni in questo campo, con un imprenditore che era attaccato alla sua città ma che sapeva guardare oltre , cimentandosi con successo su scala nazionale, a dimostrazione che quando si ha coraggio e determinazione si può competere con le più organizzate realtà del Paese. Chi scrive ha seguito la storia di questa casa editrice, partita e condotta per decenni con un duo formidabile,assai assortito perchè composto da due caratteri completamente diversi: l’uno, Zafarone, energico, pieno di vitalità, propenso alle relazioni che lo portavano in tutti gli uffici sempre col sorriso sulle labbra; l’altro , Di Bello, paziente, taciturno, preciso , che guardava il lato tecnico dell’azienda con occhio esperto e vigile. Una impresa che ha fatto onore all’artigianato industriale e che , negli anni settanta, era il punto di incontro della vita sociale , culturale e politica cittadina, lì dove si incontravano scrittori che seguivano la stampa del proprio libro, associazioni alle prese con inviti alle manifestazioni e politici alle prese con il solo strumento di propaganda di allora che erano i manifesti elettorali, sia che si trattasse di convegni, sia che si trattasse di elezioni amministrative e politiche. E quello che faceva di Rocco una persona amatissima è che non diceva mai di no, anche a quelle formazioni politiche il cui cassetto era vuoto e che usavano il verbo pagare al futuro, che poi il futuro era sempre lì ad aspettare. Una persona, Zafarone, che è simbolo di quella crescita dell’artigianato lucano fatta di abnegazione al lavoro, di rispetto per i propri dipendenti, di leadership autorevole e non autoritaria, di innovazione. Il primo a portare il colore nelle stampe, il primo a fornirsi di una “quadricolore”, un impianto che per quei tempi era avveniristico, il primo ad automatizzare l’impaginazione e il confezionamento, con strumenti appena usciti sul mercato. A Daniele, cui il papà ha lasciato l’onere di continuare in tempi molto più difficili di allora, vanno le condoglianze sentite di Talenti Lucani. R.I.P, Rocco Zafarone, eccelso cittadino e potentino tra i più rappresentativi. Rocco Rosa
POTENZA PIANGE ROCCO ZAFARONE,GRANDE POTENTINO E IMPRENDITORE DELL’EDITORIA
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