I PRODOTTI LUCANI E IL MARKETING FAI DA TE : IL CASO ISNARDI

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Come si diventa virali sul web? C’è chi perde la testa per riuscirci invece lui, un agricoltore di Castagnino d’Alba ha spedito solo dodicimila lettere scritte di suo pugno a mezza Italia corredandole di un sacchettino di noci, di quelle di una volta, piccole, non trattate, una tonnellata tra Roma, Milano ed altre città italiane. Eppure è un agricoltore che dispone di rete internet, di una pagina Facebook, di mail e Whattapp e nonostante tutto non ha voluto affidare a questi metodi una semplice foto e un post per farsi conoscere e far conoscere la sua azienda. Certo, le noci sono facili da distribuire, al contrario del vino sul quale si era già testato senza grandi successi spedendolo ad un gruppo di avvocati che non ha risposto alla sua offerta. Diffidenti. E non sarà facile spedire pomodori ed albicocche, la posta non è agevole per questi prodotti. Diretto e sbrigativo nella sua missiva, si scusa per essersi rivolto con il “tu” attribuendolo alla sua natura contadina e nel frattempo in poche battute fornisce le indicazioni al destinatario su come ricevere il prodotto a patto che sia piaciuto. E’ un giovane imprenditore agricolo di 41 anni con due figli adolescenti, di quelli che si incontrano, di rado a dire il vero, nei corridoi degli uffici dei dipartimenti agricoli regionali, forse più spesso presso le associazioni di categoria. Ma davvero di rado, preferiscono rimanere in azienda a produrre, a controllare, a pianificare, a guardare il cielo ogni mattina, a volte prima che albeggi e spesso abbondantemente dopo aver chiuso la giornata lavorativa. Per questi lavoratori non esistono feste comandate, domeniche e trastulli canonici. Bisogna capire come far fronte alle difficoltà del settore, del mercato, a quelle atmosferiche e far lavorare il cervello per vendere ciò che si è prodotto, meglio e con maggiori risultati. Questa di Valter Isnardi è stata una iniziativa che ha voluto sfidare la più moderna tecnologia, auspicando che dalle sue parti i problemi della banda larga siano superati a beneficio dello snellimento di quelle criticità che pesano ancora tanto sul settore agricolo. Non è da sottovalutare il contributo offerto dalla rete soprattutto nelle aree interne del nostro paese. Certo, se c’arrivassero le strade, in primis, probabilmente anche la navigazione virtuale potrebbe accelerare, ma le difficoltà risiedono sempre negli stessi  gap che, non si comprende come nel terzo millennio siano così complicati da superare. Per la nostra agricoltura l’e-commerce rappresenta ad esempio, uno dei metodi più efficaci per divulgare quei prodotti di nicchia che, non disponendo dei quantitativi  richiesti dalla grande distribuzione, potrebbero soddisfare le conoscenze e le esigenze di quegli attenti ricercatori del food di qualità invece cheseguire la solita prassi della vendita tra conoscenti. Non che sia da disdegnare, ma le peculiarità di un territorio come quello italiano, quelle rappresentate dalla ricercatezza di cultivar scomparse e recentemente reintrodotte grazie ad una politica di incentivazione, di prodotti che ancora vengono trasformati con metodi tradizionali non contaminati dalle nuove tecnologie, più rapide ma anche per certi aspetti meno conservative dei parametri qualitativi, trovano in forme di commercio in rete ad esempio il riconoscimento del territorio, quello più svantaggiato, più angusto da gestire, quello più ostico da governare che spesso azzera qualsiasi volontà di proseguire in una attività diventata una vera e propria avventura. Mi sono trovata spesso, nelle mie docenze come esperta del settore, a rispondere ai quesiti di giovani imprenditori, titolari di un premio connesso alla misura del ricambio generazionale, quindi al subentro in azienda di famiglia per continuare l’attività genitoriale, sulle criticità della banda larga. Ho colto altrettanto spesso la necessità da parte di questi operatori  di trovare delle vie d’uscita a degli oggettivi ostacoli all’attività agricola rappresentati anche dall’impossibilità di disporre di un mezzo di comunicazione moderno per promuovere la propria azienda e i prodotti collegati. Molti di loro stanno ancora aspettando che qualcosa accada, molti altri hanno sperimentato una modalità che se non ha dato una svolta di certo ha contribuito a migliorare le relazioni e le conoscenze con il resto del mondo. Ivan ci ha provato ritornando alle origini, con una biro e una sacchetto di noci. Tutto sommato le regole della rivoluzione se le dà chi comincia a farla!

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