In un periodo storico-politico in cui la politica locale ha scelto di guidare a vista la barca dello sviluppo – autoassegnandosi margini di discrezionalità decisionale, caso per caso e zona per zona , con evidenti ricadute negative circa un corretto impiego delle risorse (e non parliamo solo di questa legislatura regionale) – esce, editore Libria di Melfi, la pubblicazione di una importante ricerca finanziata, a seguito di avviso pubblico, dal Ministero della Transizione ecologica dal titolo “Strategie integrate per lo sviluppo locale in Basilicata . L’esperienza del progetto RI.P.R.O.VA.RE nel Medio Agri”.

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Il progetto in questione è stato svolto in sinergia tra l’Università di Basilicata, nel caso specifico il Dicem, l’Università Vanvitelli di Napoli e quella di Salerno ed ha riguardato la scelta di altrettante aree interne con caratteristiche omogenee. Per il Medio Agri, il lavoro è stato coordinato dal prof. Piergiuseppe Pontrandolfi e portato avanti da una equipe multidiscipilare composta, oltre allo stesso, da Francesca Alemanno, Antonello Azzato, Domenico Copertino, Priscilla Sofia Dastoli, Elena Mamone, Ferdinando Mirizzi, Francesco Scorza, Vita Santoro. Il lavoro di ricerca si muove a valle da un assunto che Pontrandolfi propone da tempo e cioè la ricerca di nuove geografie istituzionali che, a partire da una ipotesi di macroregione del Mezzogiorno peninsulare, si sviluppa lungo percorsi via via territorialmente più circoscritti, alla ricerca di un equilibrio funzionale e di ruoli tra dimensione geografica sovraregionale e regionale e quella pluricomunale, questa ultima vista, insieme ai comuni, come il livello base del governo locale e tessera di un coerente mosaico istituzionale.

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Il progetto Riprovare in Val d’Agri, e nell’area del Medio Agri in particolare, ha rappresentato un primo campo di applicazione di un approccio rinnovato ai temi della pianificazione e programmazione economico-territoriale. Queste riflessioni hanno poi trovato primi campi di applicazione in una ulteriore e più recente ricerca sviluppata nell’ambito del progetto RIPROVARE : in questo caso la ricerca accademica ha svolto un importante ruolo di supporto alla definizione del Medio Agri come nuova area pilota all’interno della strategia SNAI 21/27. Innovativa anche la metodologia scelta, quella dei Living Lab, un tentativo di programmazione, introdotto dalla Social Innovation, che non solo parte dall’ascolto e dalla partecipazione di tutti gli interessati – dai cittadini, ai sindaci, agli imprenditori, ai produttori di servizi – ma dalla fusione di competenze varie capaci di focalizzare il tema dello sviluppo locale in tutti i suoi aspetti, urbanistici, economici, culturali, antropologici, nel tentativo di comporre armonicamente energie fisiche, presenze istituzionali e risorse del territorio in un mix generativo. Cosa che nel passato non avveniva, con grave nocumento per l’esito finale della programmazione. E non è affatto una coincidenza che questo lavoro si muova in parallelo con le ultime direttive promosse dal Ministero della Coesione territoriale che ha voluto individuare, selezionandole, nuove aree nell’ambito della Strategia nazionale per le aree interne (SNAI) per il ciclo di programmazione 2021-2027. In questo senso il lavoro si presenta come un progetto pilota da candidare agli investimenti nazionali e regionali. Nella prospettiva di un rilancio economico del nostro Paese, e a fronte delle ingenti risorse finanziarie rese disponibili dal PNRR, diventa dunque fondamentale la capacità di programmare e pianificare strategie e politiche atte a favorire un corretto ed efficace impiego delle risorse.

San chirico raparo
Non solo, ma la qualità stessa della programmazione diventa condizione necessaria per l’aggiudicazione delle risorse, come purtroppo dimostra la bocciatura di molte proposte partite dal Sud senza un costrutto programmatico solido. E quindi, nel tentativo di far emergere tutte le condizioni per un ruolo resiliente delle aree interne, l’analisi corretta di quello che i ricercatori chiamano “metabolismo territoriale” comprende l’individuazione delle potenzialità del territorio, la consistenza dei servizi e l’eventuale riequilibrio degli stessi, il riconoscimento della specificità delle risorse, la possibilità di interconnessione con altri territori, le politiche più adatte a invertire gli attuali trend di spopolamento, anche promuovendo l’accoglienza di nuovi residenti. Per ultimo ma non ultimo la definizione della “governance” più congeniale, come rimedio all’inefficacia di passate stagioni politiche che hanno fatto e disfatto il ruolo dei comprensori, delle comunità montane, delle Province e delle aree omogenee.

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Riprovare in questo caso non è un acronimo ma un verbo da consigliare agli amministratori locali di buona volontà. In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio, sabato 18 Marzo 2023, a partire dalle ore 9,30, il Museo Archeologico Nazionale dell’Alta Val d’Agri propone un seminario dal titolo “Valorizzazione dei paesaggi e dei patrimoni: opportunità per l’area pilota SNAI 21-27 in Val d’Agri”, in collaborazione con l’Associazione Culture & Territori e la Protezione Civile “Gruppo Lucano”, editore della Rivista Risk Elaboration, e con il patrocinio dell’ Ente Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese L’evento vuole promuovere una riflessione sulle modalità di valorizzazione del paesaggio e dei patrimoni naturali e culturali in un’ottica che guardi a questi temi come opportunità di sviluppo delle aree interne.

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La discussione partirà dal concetto di Paesaggio, illustrerà i contenuti sul tema relativi al progetto RI.P.R.O.VA.RE come sintetizzati nel focus del n. 2/2022 della rivista Risk Elaboration diretta da Enzo Alliegro. Tra gli obiettivi della strategia integrata proposta nell’ambito del progetto RIPROVARE ci sono infatti anche interventi di valorizzazione del paesaggio naturale e degli abitati storici in funzione dello sviluppo di un turismo lento e di qualità. Tale risultato si potrà ottenere a partire da una maggiore accessibilità ai territori interessati, da una riorganizzazione dei servizi di base, dall’incremento di nuove e qualificate opportunità di lavoro, dalla promozione di forme di accoglienza integrata. La strategia messa a punto in un processo partecipato e condiviso con le istutuzioni comunali e rappresentati delle comunità locali in un lavoro di circa un anno, ha la finalità di contribuire ad arrestare e, nel lungo periodo, ad invertire i fenomeni di accelerato spopolamento del territorio. In tal senso, parte rilevante della strategia guarda al tema della accoglienza in generale ed a quella dei migranti in particolare; il territorio del Medio Agri presenta già oggi significative e positive iniziative di accoglienza promosse dai Comuni dell’area. Il Parco Nazionale Appennino Lucano – Val d’Agri – Lagonegrese, in cui sono compresi molti dei comuni dell’Alta e Media Val d’Agri, è stato coinvolto in quanto soggetto di area vasta operante sul territorio. Bentornata Programmazione ! Rocco Rosa ( foto di copertina: missanello)