Sta passando inopinatamente sotto silenzio la questione della sanità italiana il settore più trascurato nel bilancio di previsione del Governo Meloni. Si è pensato erroneamente che l’attuazione del PNRR per la parte che riguarda i nuovi investimenti potesse di per sé dare respiro al sistema sanitario italiano, ma a pochi giorni dall’approvazione del documento contabile ci si rende conto che la coperta è troppo corta , che il settore è sottofinanziato e che è in pericolo la tenuta del sistema, sottoposto com’è a stress dall’aumento dei farmaci, dal nuovo contratto di lavoro, dalle rchieste delòla sanita’ privata e dalla necessità di riempire gli organici carenti delle strutture sanitarie. Questo senza contare che la nuova strategia di portare la sanità sul territorio non può farsi a costo zero e che ha bisogno , oltre che di investimenti, di spostare parte della spesa corrente in direzione della nuova frontiera. Indicativo è l’allarme lanciato da tutti gli assessori regionali alla sanità al Governo, NELLE PERSONE DEI MINISTRI ALLA SALUTE E ALL’ECONOMIA, con la lettera denuncia che qui riportiamo.
“ Illustri Ministri, sono trascorsi i primi mesi dall’insediamento del nuovo Governo presieduto del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e si è concluso il percorso di formazione della Legge di bilancio per l’anno finanziario 2023 e pluriennale per il triennio 2023-2025. Confidiamo ed auspichiamo pertanto che sussistano le condizioni per poter strutturare un percorso di leale collaborazione e di costante confronto istituzionale e per affrontare alcune tematiche imprescindibili per la salvaguardia e la sostenibilità finanziaria del nostro sistema sanitario, pubblico ed universalistico. Nel corso della seduta della Commissione Salute dello scorso 10 gennaio si è registrato da parte di tutte le Regioni e le Province Autonome l’estrema preoccupazione per la situazione drammatica in cui versano i Sistemi Sanitari Regionali sia per le rilevanti criticità delle Regioni a statuto ordinario che per le specifiche necessità delle Regioni a statuto speciale e Province Autonome. La sostenibilità economico-finanziaria dei bilanci sanitari è fortemente compromessa dall’insufficiente livello di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, dal mancato finanziamento di una quota rilevante delle spese sostenute per l’attuazione delle misure di contrasto alla pandemia da Covid-19 e per l’attuazione della campagna vaccinale, dal considerevole incremento dei costi energetici sostenuti delle strutture sanitarie e socio assistenziali, pubbliche e private accreditate, dal continuo aumento dei prezzi delle materie prime, dei materiali e dei servizi per effetto dell’andamento inflattivo. A questo si aggiungono le gravi problematiche che riguardano il fabbisogno di personale, dipendente e convenzionato, le cui carenze hanno raggiunto un livello di criticità insostenibile e trasversale a molteplici settori e servizi sanitari, con conseguenti disservizi che sono, purtroppo, oggetto delle cronache quotidiane. Questa situazione, peraltro, nei prossimi anni è destinata a peggiorare per effetto del personale dipendente e convenzionato che andrà in quiescenza, la cui consistenza è decisamente superiore a quella delle risorse umane formate che potranno essere impiegate. Non di meno ci preoccupa la pericolosa disaffezione o “crisi di vocazione” che sta vivendo il personale afferente il Servizio Sanitario Nazionale in settori estremamente delicati, ma cruciali e strategici per la tenuta del Servizio Sanitario stesso, come quello legato all’emergenza. Riteniamo quindi necessario ed indifferibile programmare rapidamente un intervento straordinario e strategico, non di natura meramente emergenziale, in grado di proporre delle soluzioni, prontamente attuabili ed idonee ad affrontare nell’immediato la carenza di personale sanitario e la crisi finanziaria di cui, da ormai tre anni versano i Sistemi Sanitari Regionali. L’insufficienza delle risorse disponibili, la carenza di personale, il continuo rincaro dei prezzi delle materie prime e dei consumi energetici rischiano molto seriamente di compromettere l’attuazione di importati riforme, a partire da quella dell’assistenza territoriale, nonché la possibilità di dare corso agli investimenti della Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che sono in corso di progettazione e che sono già stati presentati agli Enti Locali. Questa situazione determinerà conseguenze catastrofiche per il Servizio Sanitario pubblico che ha invece urgenza di rivedere i modelli organizzativi per rafforzare e sviluppare l’assistenza territoriale e anzitutto affrontando il grave problema della carenza di MMG, rinnovare e rendere più efficienti e sicure le strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, dare una soluzione al collasso delle strutture di emergenza urgenza, ammodernare il parco tecnologico e digitale. Siamo certi che la situazione rappresentata incontrerà la Vostra reciproca sensibilità istituzionale e confidiamo che possa essere organizzata, compatibilmente con i Vostri impegni istituzionali ma con la massima urgenza consentita, un incontro politico in presenza con gli Assessori alla Salute delle Regioni e delle Province Autonome. L’occasione è gradita per formulare i più cordiali saluti e l’augurio di un proficuo lavoro insieme a tutela della salute dei cittadini.