Se agosto è il mese associato alla pausa, al relax e alla buona cucina, settembre è il mese della “ripresa”, si programmano nuovi impegni di lavoro, attività sportive, corsi per perfezionare le proprie passioni, si gettano le basi per tanti buoni propositi, è il mese del ritorno all’attività scolastica, è l’inizio di nuove sfide. Il mondo si risveglia a settembre dopo un’estate di calma e riflessione, i vacanzieri fanno ritorno in città preparandosi ad immergersi nel tran tran della vita quotidiana e nelle responsabilità e la frenesia di questo passaggio.
Secondo il calendario gregoriano, questo nono mese dell’anno prende in realtà il nome dal numero sette in quanto, nell’antica Roma, prima che Giulio Cesare promulgasse il calendario giuliano, spostando l’inizio dell’anno al 1° gennaio, settembre era il settimo mese dell’anno. É il mese dell’anno che dà il via alla stagione autunnale, periodo in cui il clima “ballerino” alterna ancora giornate torride ai primi eventi piovosi calamitosi. La natura comincia a manifestare i primi segni del cambiamento di colori, profumi e paesaggi, e ci sono aspetti di grande vitalità legati alla stagione autunnale e a questo mese legato al ciclo annuale della vite, in campagna, ultimata la lavorazione dei terreni, e raccolti gli ultimi tagli delle foraggifere, ci si prepara alla semina del grano. Per gli appassionati, in questo mese è tempo di funghi, da raccogliere con sapienza e rispetto per il bosco e i suoi abitanti.
Settembre ha il suo fascino naturale e miti, tradizioni e curiosità, hanno modo di raccontare aspetti che talvolta si ignorano. Il 1° settembre ricorre la tradizione popolare di fare il bagno in spiaggia al sorgere del sole perché immergersi con coraggio nelle acque fredde di buon mattino, concede una sorta di immunità per tutto l’anno contro i malanni. Chi ha ceduto all’idea di fare un bagno prima del sorgere del sole ha assistito allo scenario spettacolare e suggestivo dell’alba, facendo tesoro di un beneficio non solo per il corpo ma anche per lo spirito. In questo mese cade l’equinozio d’autunno, quando il sole dall’emisfero settentrionale dello zodiaco passa a quello meridionale, scendendo agli “inferi”, come si suol dire, rimarcando la progressiva assenza di luce. Nell’antica Roma a settembre si svolgevano i festeggiamenti per Giove che con Minerva e Giunone costituiva la Triade Capitolina. Durante questi festeggiamenti, si svolgevano parate militari e giochi circensi con danzatori, atleti e giocolieri. Le statue degli Dei erano portate in processione con sfilate di musici e, al termine, molte vittime erano sacrificate sugli altari dopo essere state cosparse di mola (germe di grano tostato da cui deriva il verbo immolare).
Ad oltre 2000 anni dalle “tradizioni” che contribuirono a rendere Roma l’impero storico per antonomasia, abbiamo ereditato queste ultime feste sacrali del mese, legate alla simbologia della luce divina, come luce accesa che conduce alla rinascita, perché il benessere spirituale diventa un faro di luce che illumina il cammino. Ogni regione d’Italia scandisce in questo mese i suoi riti, feste e celebrazioni che rappresentano un’occasione tanto religiosa quanto civile, di incontro, condivisione e divertimento. Oggi 1°settembre, in perfetta tradizione, ricorre in Basilicata l’appuntamento più sentito e atteso di settembre: la Festa della Madonna Nera di Viggiano, proclamata Patrona e Regina della Basilicata nel 1991 da Papa Giovanni Paolo II. Questa festa è un momento di grande significato per tutti i lucani e vedrà la partecipazione di circa 130.000 persone.
Il santuario mariano, ubicato sul Monte di Viggiano, a circa 1725 m s.l.d.m., custodisce da maggio alla prima domenica di settembre, la statua della Madonna interamente rivestita d’oro zecchino, fuorchè i volti, le mani ed i piedi che richiamano le icone bizantine, con Maria seduta in trono e con il Bambin Gesù in braccio, recanti entrambi in mano un globo, la Madre nella mano destra e il figlio nell’altra. L’usanza di traslare la statua della Vergine deriva, stando alla versione delle leggende raccolte, da un fenomeno miracoloso, ma leggende molto simili a questa si ritrovano in molti altri culti di Madonne “itineranti”. La statua lignea della Madonna Nera, del peso di circa 12 quintali, trasportata lungo un cammino impervio e faticoso, è accompagnata in paese dopo una notte di veglia, dai fedeli e dalle autorità civili ed ecclesiastiche. Tanti sono gli stendardi e gli araldi, fiori, nastri dorati e numerose le preghiere e le invocazioni, musiche di bande si alternano a sonate di zampogne, ciaramelle, organetti e tamburelli che permeano gli antichi tratturi, in un tripudio di suoni e colori.
Dal monte, fede e speranza, scivolano a lambire la Valle dell’Agri, per giungere al centro abitato di Viggiano. Fra i fedeli di tutte le età che seguono la processione, si incontra qualcuno che si avvia a piedi nudi per una richiesta di grazia o di espiazione dei propri peccati e ancora oggi alcuni pellegrini portano sul capo complesse e pesanti costruzioni di candele, le cinte, tradizione che sta lentamente scomparendo. Innumerevoli le acclamazioni alla Madonna ed è uso poggiare davanti alla teca, ex voto, immaginette, fazzoletti ricamati e foto per assicurarsi la materna protezione divina che si conclude, sotto un cielo di luminarie, fuochi pirotecnici e la Benedizione Papale del Santo Padre Francesco, impartita dalle autorità ecclesiastiche, l’Arcivescovo Davide Carbonaro. La Madonna, estratta dalla teca e ricollocata sull’altare maggiore della Basilica di Viggiano, sarà custodita fino al mese di maggio per fare nuovamente ritorno al monte.
La Madonna Nera è un simbolo di speranza e protezione, la celebrazione è un momento di riflessione e incontro per i lucani, unendo tradizione e spiritualità. Il Presidente della Regione, Vito Bardi, ha sottolineato l’importanza dei festeggiamenti come un’opportunità di aggregazione per la comunità. “Questi giorni rappresentano un momento di speranza per una Basilicata migliore” e la celebrazione della Madonna Nera sottolinea l’intenzione di rendere la regione un luogo di sviluppo e di cultura: “L’aggregazione del popolo intorno alle proprie radici religiose – ha commentato Bardi – è un segno di speranza per un nuovo futuro” dinanzi ad un evento che ha la forza di far avvicinare i giovani alla fede – mantenendo vivo il culto della Madonna di Viggiano – oltre a delineare l’identità rappresentativa di un popolo. Settembre porta con sé il profumo del cambiamento: auspicando in una nuova ripresa e un’importante rinascita, affidiamo al Divino i nostri sogni e le speranze, affinchè possa guidarci verso nuove opportunità e riscrivere il nostro cammino con nuova luce.