
Giovanni Benedetto
Rileggo un articolo del 21/10/21 di Rocco Sabatella, all’indomani dell’ingaggio di Trocini. A proposito della mancata chiamata di Pasquale Arleo egli scrive:
“Per la verità per la sostituzione di Gallo era circolato forte anche il nome di Pasquale Arleo, attuale responsabile del settore giovanile rossoblù.
Probabilmente non sarebbe stata una cattiva idea quella di far tornare Arleo sulla panchina della squadra di cui è tifoso. E per tutta una serie di motivi che vanno dalla sua profonda conoscenza dell’ambiente all’attaccamento viscerale ai colori rossoblù e non ultima una grande esperienza nel mondo del calcio. Per dirla in breve forse l’uomo giusto per risolvere situazioni critiche come quella che sta vivendo il Potenza”.
Mai un giudizio così azzeccato, peccato che la società sia arrivata con tre mesi di ritardo da quando Rocco Sabatella non sfodero’ la sua pratica di chiaroveggente ma produsse una analisi ragionata sulla convenienza ad investire su un tecnico che oltre che essere bravo era ed è un profondo conoscitore dell’ambiente.
Un ennesimo caso che conferma il detto ” nemo profeta in patria”.
Il Potenza con la gestione Caiata ha sostituito sei allenatori e ,solo
dopo cinque sconfitte consecutive e ultimo posto, ha cercato un condottiero coraggioso che potesse rianimare un moribondo, incurante del fatto che prendersi una simile patata bollente era un rischio anche come allenatore, costretto a etichettarsi come l’allenatore della retrocessione.
Arleo con coraggio e umiltà si è presa in carico la squadra, lavorando sul piano psicologico oltre che tecnico .
La squadra è stata brava a seguirlo facendo tesoro della sua esperienza di professionista ed educatore e restituendogli la soddisfazione delle prestazioni e dei risultati utili per il salvataggio impossibile.
Tra tutti gli osservatori solo Rocco Sabatella, appassionato giornalista che segue da quarant’anni le vicende del Potenza, era convinto del valore aggiunto che avrebbe dato al Potenza Pasquale Arleo e se la società avesse dato credito a questo lucido suggerimento, forse avremmo raccontato un’altra storia, ancora più positiva. Abituati ad analisi fatte col senno di poi, ci fa piacere portare una testimonianza di chi agisce ed opera col senno di prima.
La foto di copertina è dello studio fotografico di Michele Salvatore