
Leonardo Pisani
La data accreditata per la fine della Prima Crociata fu il 14 luglio 1099, quando si ebbe la conquista di Gerusalemme. Il primo dei capi crociati ad entrare in città fu Tancredi D’Altavilla Figlio di Oddone Bonmarchis (Oddone detto Marchisius “il Buon Marchese”, della famiglia dei signori del Monferrato) e di Emma di Altavilla, sorella di Roberto il Guiscardo. Tancredi era partito con l’armata normanna da Melfi al seguito del cugino maggiore ma suo condottiero Boemondo D’Altavilla e con i cugini Riccardo di Salerno figlio di Guglielmo del Principato e Ermanno figlio del conte Umfredo. Ma fu un viaggio lungo, quello per la conquista della Terra Santa per i Normanni d’Italia iniziò nel novembre del 1096 quando da Melfi Boemondo D’Altavilla radunò l’armata normanna composta da circa 500 cavalieri oltre alla fanteria. Un esercito non numerosissimo ma considerato il più potente ed addestrato tra quelli partecipanti alla I crociata. I Normanni partirono dalla lucana Melfi e da Venosa dove visitarono la S.S Trinità e la tomba dei fratelli D’Altavilla, i primi Conti Guglielmo Braccio di Ferro, Drogone, Umfredo e i condottieri Guglielmo del Principato e Malgerio oltre che al Terror Mundi il Duca e conquistatore della Sicilia Roberto il Guiscardo e poi partirono per Trani dove si imbarcarono a Trani per sbarcare a Durazzo e proseguire per la via Egnatia alla volta di Costantinopoli. Ma il viaggio ideale era partito circa 10 anni prima e sempre da Melfi dove il 10 settembre 1089 si tenne il Terzo concilio di Melfi indetto da Papa Urbano II che si protrasse per una settimana nel castello sul Monte Vulture. Al Concilio parteciparono circa 70 vescovi e per i normanni Ruggero Borsa, Boemondo I d’Altavilla, Goffredo di Conversano. In quel Concilio Papa Urbano II bandì per la prima vola la Crociata per conquistare Gerusalemme. Ideata assieme agli esponenti Altavilla. Boemondo è considerato da molti storici lo indicano come il vero leader , per Condra, Yewdale, Wendell David e Nicholson ha comandato la prima crociata fino alla conquista di Antiochia.
Poi l’armata normanna proseguì con Tancredi. Il giovane condottiero era nato attorno al 1072 ; carattere fiero rispettava solo la volontà di Boemondo infatti a Bisanzio si rifiutò di prestare giuramento all’imperatore Alessio I Comneno. Dopo la conquista di Gerusalemme divenne principe di Galilea e quando nel 1100 Boemondo, divenuto nel frattempo Principe di Antiochia, fu fatto prigioniero dai Danishmendidi, Tancredi fu nominato reggente. Il giovane normanno seguendo anche il vecchio disegno politico del nonno Roberto il Guiscardo iniziò una serie di conquiste a discapito dell’Impero Bizantino. L’Altavilla si impossessò anche della Contea di Edessa che diede al cugino Riccardo e di fatto reggente per conto di Boemondo di Antiochia non rispettò il trattato di Devol con l’impero bizantino, di fatto il principato di Antiochia restò indipendente dall’Impero bizantino per molti decenni. Nel 1110 pose sotto il suo controllo la fortezza di Krak dei Cavalieri, che più tardi sarebbe diventata un importante caposaldo della Contea di Tripoli. Tancredi era considerato in vita uno dei maggiori cavalieri e condottieri, sposò la figlia del re di Francia Filippo I .
Il Normanno d’Italia morì nel 1112, subito dopo la morte fu scritta Gesta Tancredi una biografia di Tancredi in latino di Radulfo di Caen, un normanno che prese parte alla Prima crociata e fu al servizio di Tancredi e Boemondo. Interessante “IL TANCREDI DI RODOLFO DI CAEN. L’EPOPEA NORMANNA DELLA PRIMA CROCIATA” un saggio e ottimo lavoro svolto dallo storico Giovanni Amatuccio che ha tradotto dal latino e commentato il libro di Radulfo di Caen, di fatto una delle migliori cronache della Prima Crociata, forse tra le meno conosciute. Nota in passato come ‘Gesta Tancredi’, scritta in latino dal normanno Rodolfo di Caen, poco dopo quegli avvenimenti, sulla base di racconti da lui raccolti presso molti dei protagonisti di quella impresa. Per la prima volta essa viene qui riproposta integralmente nella sua traduzione italiana, con un’introduzione e un ampio apparato di note esplicative. L’opera ha come protagonista Tancredi d’Altavilla, e il suo cugino Boemondo, entrambi discendenti di Roberto il Guiscardo, il conquistatore normanno del Mezzogiorno d’Italia; e segue le vicende della prima grande e vittoriosa spedizione crociata dal punto di vista del contingente italonormanno, che ebbe un ruolo determinante nel compimento di quell’impresa epocale. A differenza di altre cronache coeve, il Tancredi, presenta la materia del narrare con uno stile decisamente epico, attento ai fatti bellici e alle suggestioni delle Chansons de Geste, che proprio allora cominciavano a circolare nell’Europa cristiana.