LAVORO CHE CAMBIA E SALARIO MINIMO GARANTITO: SE NE DISCUTE A MELFI

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Leonardo Pisani

Leonardo Pisani

Lavoro, lavoro che cambia, lavoro che diventa sempre più precario e lavoratori che diventano sempre più deboli. Quando il lavoro lo si trova. Le “Politiche del lavoro” o possiamo dire dei lavori in questa società sempre più veloce, sempre più digitale, sempre più rarefatta dovrebbe essere tra i punti centrali e  non il punto centrale di un’azione di Governo,  soprattutto dopo due anni di chiusura e semi chiusure post Covid e anche dei relativi e non certo meno importanti  temi dell’aiuto a chi il lavoro non riesca a trovarlo, argomento ben più complesso del manicheo reddito di cittadinanza sì oppure reddito di cittadinanza no, dimenticando nella polemica politica che parliamo di persone e semmai di uomini e donne che vivono in aree interne, in situazioni di povertà e sottosviluppo economico.  Appunto “Il lavoro che cambia: funzione del salario minimo nella tutela del  lavoro e dell’occupazione”, è il titolo dell’incontro dibattito che si terrà l’8 aprile c.v alle ore 17,30 nella Sala del Consiglio comunale di Melfi.  Un incontro di riflessione e proposta, organizzato “Comitato Comunità e Sviluppo Basilicata” con il patrocinio del Gruppo consiliare M5s della Città di Melfi.  All’incontro, introdotto sa Alessia Araneo capogruppo M5s al Consiglio comunale di  Melfi e coordinato da Gerardo Lisco portavoce del Comitato organizzatore e  in qualità di relatori interverranno la Senatrice Nunzia Catalfo, già ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali attuale Coordinatrice del comitato per le Politiche Sociali del M5S; il professor  Leonello Tronti docente di Economia e politica del lavoro presso l’Università Roma Tre, membro del Master in Diritto del lavoro e della previdenza Sociale presso la Facoltà di Giurisprudenza “La Sapienza“ di Roma, condirettore della rivista   “ Economia&Lavoro”, membro del C.d.A. della Fondazione Ezio Tarantelli, Membro del Comitato Scientifico dell’Istituto di studi Sindacali Italo Viglianesi;  il professor Rocco Giurato docente di Storia delle Istituzioni Politiche e di Storia delle istituzioni giudiziarie presso l’Università della Calabria, membro del Comitato Scientifico della rivista storica “ Samnium”, Socio AISIP – associazione Italiana di storia delle Istituzioni Politiche e Socio della Birkbeck Early Modern Society e il senatore M5S Arnaldo Lomuti.    L’incontro organizzato dal Comitato “ Comunità e Sviluppo Basilicata” segue l’iniziativa del 27 novembre 2021 dal tema “ Quale Welfare per una società in crisi demografica” con il prof. Paolo Borioni docente presso l’Università “ La Sapienza di Roma”.

Gerardo Lisco

Ora qualche notizia sul  “Comitato” : nato per focalizzare , stimolare l’attenzione e l’azione dell’opinione pubblica e delle forze politiche  e sociali che operano in Basilicata per  recuperare il senso di appartenenza alla “ Comunità lucana” su un progetto che ponga al centro lo sviluppo della regione all’insegna di politiche di giustizia sociale e di democrazia partecipata.

Il secondo incontro dedicato al “salario minimo” è il tema sul quale il “Comitato” invita opinione pubblica e forze politiche e sociali a porre l’attenzione. A partire dagli 90 del secolo scorso, la globalizzazione aprendo nuovi scenari ha inciso anche sulla cultura del lavoro o meglio sulla filosofia del lavoro. “Il lavoro ridotto sempre di più a merce ha cambiato fisionomia, la precarizzazione, la richiesta di maggiore flessibilità del lavoro, al fine di competere sui mercati globali ha visto la costante riduzione sia dei salari che delle tutele del lavoro – sottolinea il Comitato organizzatore-   Le politiche economiche di piena occupazione, secondo lo schema elaborato da Keynes, sono state da tempo abbandonate. I vincoli rivenienti dal Patto di stabilità” sottoscritto dai Paesi UE e l’accettazione acritica di criteri come N.A.I.R.U. ossia il Tasso di disoccupazione di inflazione stabile, elaborato dall’economista Franco Modigliani, per cui viene ipotizzato un tasso di disoccupazione tale da mantenere costante il tasso di inflazione, ha fatto si che lo Stato si ritirasse sempre di più dall’intervento diretto nell’economia come Stato – Imprenditore, rinviando al mercato la soluzione del problema occupazione”.

Leonello Tronti

“Dopo anni di politiche attive del lavoro a sostegno di politiche economiche dell’offerta le condizioni del lavoro risultano essere peggiorate come provano i dati OXFAM e non solo sulla crescita della disuguaglianza e della povertà in Italia – spiegano dal “Comitato Comunità e Sviluppo Basilicata” –  Per una Regione come la Basilicata affrontare la questione lavoro nell’ambito delle logiche tanto ordoliberale quanto neoliberale significa semplicemente competere sul costo del lavoro ossia sulla riduzione del salario, dei diritti e della precarizzazione. Di fronte a un dato come questo bisogna immaginare nuovi strumenti a difesa del lavoro, uno di questi è il salario minimo garantito. Strumento legislativo presente in quasi in tutti i Paesi aderenti all’UE ed anche extraeuropei. L’introduzione del salario minimo garantito presenta aspetti positivi e negativi. Secondo alcuni potrebbe favorire ancora di più “l’individualizzazione” nel rapporto di lavoro tra prestatore e datore portando al superamento dell’istituto del C.C.N.L. , quindi assecondando la logica mercatista, secondo altri un tale strumento metterebbe fine a salari ben al di sotto della soglia minima prevista in Costituzione.  Il tema è complesso , per il “Comitato” dell’iniziativa il confronto tra i soggetti interessati è il giusto percorso capace di tenere insieme le diverse istanze all’insegna del recupero del senso di appartenenza alla “comunità” che non può non fare appello alla responsabilità sociale dell’impresa secondo l’insegnamento di Adriano Olivetti fatto proprio dalla Carta dei Principi del M5S a guida Conte”.

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