ARRIVA “CODICE ROSSO”, CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE

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Le segnalazioni di scomparsa o quelle di violenza non debbono più essere minimizzate o prese sottogamba. Troppi sono i casi in cui la sottovalutazione del pericolo immediato ha ,sui malgrado, permesso di compiere atti di violenza, molti dei quali sfociati in delitti. Arriva un disegno di legge il cui scopo fondamentale è attivare per tempo la risposta di sicurezza rispetto a episodi denunciati o verifitisi. Colpa di un sistema che è lento, sopratuto nella parte che riguarda la segnalazione alla procura. Il disegno di legge , dal titolo suggestivo di Codice Rosso, è frutto della iniziativa congiunta dei Ministri Buonafede e Buongiorno il cui disegno di legge è stato varato ieri dal Consiglio dei ministri. 
Con il disegno di legge si propone la modifica dell’articolo 347 del codice di procedura penale, stabilendo l’obbligo della polizia giudiziaria di comunicare immediatamente al pubblico ministero le notizie di reato acquisite se riguardano delitti di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o di semplice convivenza, senza lasciare discrezionalita’ sulla sussistenza dell’urgenza. In casi di questo genere, infatti, il trascorrere del tempo puo’ aggravare ulteriormente una situazione gia’ compromessa: la ‘ratio’ e’ quella di consentire, pertanto, l’avvio tempestivo della procedura, cosi’ da poter adottare quanto prima eventuali provvedimenti ‘protettivi o di non avvicinamento’.    Altro punto centrale del provvedimento legislativo e’ la modifica dell’articolo 362 cpp: si prevede che in questi casi di violenza domestica e di genere il pubblico ministero proceda all’ascolto della vittima del reato entro tre giorni dall’avvio del procedimento, salvo che sussistano imprescindibili esigenze di tutela della riservatezza delle indagini, anche nell’interesse della vittima. Con il ddl si supera, quindi, la nozione di “particolare vulnerabilita'” della persona introdotta dal decreto legislativo sulle vittime di reato  (n.212/2015), per consentire sempre l’assunzione tempestiva di informazioni dalle persone offese in tutti i casi in cui si procede per questi gravi reati. Inoltre, in questo modo si consente al pubblico ministero di valutare subito l’eventuale sussistenza delle esigenze cautelari, nel caso in cui emergano gia’ in sede di audizione. Il ddl prevede, attraverso un’integrazione dell’articolo 370 cpp, l’obbligo per la polizia giudiziaria di dare priorita’ allo svolgimento delle indagini delegate dal pubblico ministero – senza alcuna possibilita’ di valutare l’esistenza dell’urgenza – quando si tratti di reati di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate, commessi in ambito familiare o di semplice  convivenza. Nello stesso tempo, le risultanze acquisite con l’attivita’ svolta devono essere documentate e trasmesse in modo altrettanto tempestivo al pubblico ministero. 

 A partire dall’anno successivo all’entrata in vigore della legge – per la Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Polizia penitenziaria, attraverso la frequenza di corsi presso specifici istituti, ci saranno corsi specifici di formazione con l’obiettivo di fornire al personale coinvolto in procedimenti in materia di violenza domestica e di genere le competenze specialistiche necessarie a fronteggiare questa tipologia di reati, sia in termini di prevenzione che di repressione degli stessi, e anche per una piu’ adeguata interlocuzione con le vittime. La durata e le modalita’ di svolgimento dei corsi saranno stabilite dal ministero per la Pubblica amministrazione, che adottera’ un apposito decreto, di concerto con i ministri dell’Interno, della Giustizia e della Difesa.

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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

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