PIETRO SIMONETTI
Risale al l 17/10/2007 lapubblicazione del bando per la realizzazione da parte dell’ Azienda Sanitaria S.Carlo di un asilo nido aziendale. Anche l’ Unibas e la Regione Basilicata avevano messo in conto una programmazione diretta ad ottenere, almeno nella prima fase, un totale di 78 posti per bambini dai 12 ai 36 mesi equamente distribuiti nei tre plessi. Solo dodici anni dopo ed esattamente ill 20/12/2019 fu decisa la gara per l’individuazione dei gestori dei nidi. Il procedimento della SUARB si concluse il 15/12/2021 con l’esito della gara per la gestione dei tre siti. Al momento sarebbero in corso le procedure per la sottoscrizione dei contratti per un quadriennio per una cifra,indicata negli anni scorsi,di 1,630.000 euro. Sono trascorsi 16 anni dall’avviso di Gara per la realizzazione delle strutture: un vero record nel mondo dell’appaltificio lucano. Questa volta non si tratta di ferrovie,strade,recupero di capannoni e via ricordando. La vicenda riguarda famiglie e bambini che cercano posti nei nidi al tempo della crisi demografica italiana e lucana. 
Questa 
storia,che dovrebbe concludersi rapidamente,declina uno modo di fare denso di inerzie, superficialita` e inadeguatezza nella gestione della cosa pubblica . E’d è questo, purtroppo, solo un aspetto , persino marginale, della geografia delle opere finanziate appaltate e non ancora utilizzabili o di appalti e servizi programmati ma non ancora realizzati. E su questo si tace : nessuno che pretenda che in Consiglio regionale arrivi una mappa dei ritardi rispetto ad opere ritenute fondamentali per lo sviluppo civile ed economiuco di questa comunità. Qunto agli asili nido aziendali, è‘ giunto il momento di metetre fine a questo increbile ritardo . Non solo bisogna aprire gli asili aziendali (palazzo del Consiglio Regionale,Ospedale S.Carlo e Polo universitario) ed eventualmente, In caso di carenza di utenza aziendale renderli aperti alla fruizione esterna , ma anche programmare un asilo nido per i figli delle lavoratrici nelle zone industriali , a partire dalla città di Potenza. Uno dei compiti ai quali potrebbe provvedere l’apibas, almeno per la città di Potenza..
Questa storia,che dovrebbe concludersi rapidamente,declina uno modo di fare denso di inerzie, superficialita` e inadeguatezza nella gestione della cosa pubblica . E’d è questo, purtroppo, solo un aspetto , persino marginale, della geografia delle opere finanziate appaltate e non ancora utilizzabili o di appalti e servizi programmati ma non ancora realizzati. E su questo si tace : nessuno che pretenda che in Consiglio regionale arrivi una mappa dei ritardi rispetto ad opere ritenute fondamentali per lo sviluppo civile ed economiuco di questa comunità. Qunto agli asili nido aziendali, è‘ giunto il momento di metetre fine a questo increbile ritardo . Non solo bisogna aprire gli asili aziendali (palazzo del Consiglio Regionale,Ospedale S.Carlo e Polo universitario) ed eventualmente, In caso di carenza di utenza aziendale renderli aperti alla fruizione esterna , ma anche programmare un asilo nido per i figli delle lavoratrici nelle zone industriali , a partire dalla città di Potenza. Uno dei compiti ai quali potrebbe provvedere l’apibas, almeno per la città di Potenza..
