
PIETRO SIMONETTI
Una Basilicata negligente ancora una volta si è vista tagliare fondi dal Governo per cose che avrebbe dovuto e potuto fare, ma verso cui ha manifestato scarso interesse, visto che la politica dei migranti viene vista da Potenza come una cosa che non è di destra. A scorrere le tabelle dei soldi erogati dal PNRR tramite il Ministero del lavoro per la realizzazione di alloggi per i lavoratori migranti, si nota,clamorosa, l’assenza di un benchè minimo finanziamento alla nostra regione, che pure non solo ha un bacino di utenza largo ,ma che è sempre stata in prima fila in queste politiche. A guardare le tabelle emesse dal Ministero si nota il finanziamento di una decina di tutti i comuni che ne hanno fatto richiesta, con uimporto minimo di un milione a seconda dell’entità della utenza a un importo che arriva ad oltre 4 milioni per il completamento di iniziative già postein essere per dare una sistemazione dignitosa ai lavoratori.
Dalla Basilicata nessuna richiesta,nonostante gli innumerevoli solleciti.Persi almeno dieci milioni di euro gran parte nel Metapontino. La Regione non ha svolto alcuna iniziativa,a differenza delle altre che hanno organizzato incontri, per conoscendo da tempo l’iniziativa del Ministero e le esigenze , i bisogni dei lavoratori.
Si tratta di una ennesima vicenda che fotografa la distanza, che si allarga sempre di più tra i bisogni dei lavoratori,compresi i migranti ,e la gestione pubblica degli interventi per il diritto al lavoro ed alla casa.
Nessuna proposta da Bernalda,che ha vissuto il dramma della Felandina, nessuna da Palazzo e da altri comuni che conoscono la vita dei senza casa e dello sfruttamento lavorativo.
Al Tavolo nazionale stiamo lavorando per nuove misure che riguardano la Basilicata a partire da risorse trasferite da altre regioni per l”accoglienza 2022 nel Bradano e Metapontino oltre alla prossima programmazione dei Fondi UE
La vicenda dei 200 milioni si collega anche alla assoluta mancanza di risorse regionali per le politiche migranti nel bilancio 2022 ed i gravi ritardi della gestione dei finanziamenti UE assicurati nel 2018 partire dal blocco di 800 mila euro per i corsi di italiano e per la formazione destinati all’Arlab e del completamento della “Città della Pace” di Scanzano
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