Le dimissioni della capogruppo di maggioranza al Comune di Bernalda, non legittimate da motivazioni personali, dettano la necessità di aprire una discussione politica in Consiglio comunale per capire che cosa sta succedendo nella maggioranza e sopratutto quali sono le cause che hanno determinato la presa di posizione della consigliera Viggiano. Se l’amministrazione è cosa di tutti, come pure a parole si va dicendo, allora è il momento di una franca discussione sul come viene gestito il Comune e su queli atti hanno spinto la capogruppo a prendere le distanze dal Sindaco Tataranno. E’ lungo questa preoccupazione, tutta politica, che si muove il comunicato fatto dalla minioranza NSIEME-BERNALDA E’ METAPONTO (Daniel Carbone, Barbara Lombardi, Nicola Grieco, Enza Bonelli, Domenico Calabrese) e che qui riportiamo:”La sera del 10 agosto scorso abbiamo appreso delle dimissioni dal ruolo di capogruppo del gruppo Uniamoci per Bernalda e Metaponto della consigliera di maggioranza Tiziana Viggiano che, contestualmente, ha rimesso nelle mani del sindaco tutte le deleghe consiliari conferitele. La notizia, a dir poco esplosiva e dirompente, è stata relegata ad un post telegrafico, pubblicato impropriamente sul profilo Facebook personale del primo cittadino, al pari di un’informazione di servizio. Il sindaco tenta di fare passare in secondo piano un evento di enorme rilevanza politica: la consigliera in questione era il capogruppo di maggioranza, un ruolo di cerniera, di sintesi, una figura di primo piano che ha il compito di interpretare e riportare il pensiero dell’;intera amministrazione. Questa mattina abbiamo inviato una nota con la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale urgente, poiché riteniamo che la consigliera Viggiano e il sindaco debbano esporre rispettivamente le motivazioni dettagliate ed i risvolti politici di tale evento, che i consiglieri e i cittadini tutti hanno il diritto e il dovere di conoscere fino in fondo. Nel frattempo vorremmo esprimere e sottoporre ai cittadini alcune riflessioni. Le motivazioni addotte dalla Viggiano sono genericamente da riferirsi, come si evince dalla nota, ad una “incompatibilità di visione e di scelte politiche e amministrative”. Tuttavia, come ben sappiamo, sin dall’inizio la consigliera ha accettato l’incarico di capogruppo di una coalizione formata prevalentemente da consiglieri di centrodestra (Forza Italia, Fratelli d’Italia), guidata da un sindaco della Lega. Quindi cosa è cambiato rispetto all’inizio? C’è stata forse la volontà di prendere le distanze da un’amministrazione che, nel frattempo, è diventata chiaramente di destra, vista l’adesione di vari consiglieri al partito del sindaco? Il gesto, inoltre, è stato immediatamente successivo all’approvazione del bilancio, che pure la capogruppo aveva votato favorevolmente. Potrebbe essere intervenuta, dunque, una presa di coscienza dell’inefficienza dell’azione politica rispetto al programma iniziale? Nella nota si dice che la Viggiano, in rispetto di tutti i cittadini che l’hanno votata, manterrà il ruolo di consigliere comunale che continuerà a svolgere con impegno e dedizione, seppur al di fuori del gruppo di maggioranza. Nascerà allora un nuovo gruppo di opposizione rappresentato dalla consigliera? Di certo la scelta apre una crisi politica. La maggioranza è ancora coesa? I consiglieri che hanno sensibilità e “visioni” politiche diverse come si pongono rispetto a questo evento? Ci attende una nuova stagione di trasformismo o il prossimo capogruppo riuscirà a tenere tutti uniti? Certamente la decisione della ex capogruppo, che si vuole quasi far passare sotto silenzio, è stata sofferta e proprio per questo dovrebbe spingere tutti i consiglieri di maggioranza a riflettere su quanto le motivazioni che due anni fa li hanno spinti a sposare il progetto politico di Tataranno siano ancora valide. In attesa dei chiarimenti che la maggioranza dovrà fornirci in Consiglio Comunale,
BERNALDA, IL SINDACO TENTA DI SILENZIARE LA CRISI POLITICA
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