CHIUDERE IL LAGER DI PALAZZO SAN GERVASIO. SI ALZA LA PROTESTA E SALE LA TENSIONE

0
La morte, negli scorsi giorni, del giovane immigrato Osama ha riportato alla ribalta nazionale le condizioni in cui vivono i detenuti nel centro di permanenza di Palazzo San Gervasio, una situazione che , sollecitata da numerose inchieste giornalistiche, ha mosso la Procura di Potenza ad aprire una indagine e a contestare fatti gravissimi con violenze, abusi e somministrazione illegale di sedativi. Forte la reazione di alcune forze politiche ad iniziare dai cinquestelle  che già alla fine di maggio avevano chiesto la chiusura di quello che è stato definito un vero e proprio lager. Al mese di giugno – continuano i componenti del Coordinamento M5s Basilicata – risale l’ultima protesta da parte di alcuni detenuti che lamentavano la qualità scadente del cibo, spesso accompagnato dalla presenza di insetti. Il Cpr di Palazzo San Gervasio è inoltre oggetto di un’inchiesta che avrebbe rivelato l’adozione di atteggiamenti abusivi nei confronti dei detenuti. I fatti contestati dalla Procura di Potenza sono gravissimi e, dal momento che tutti ne sono o dovrebbero essere a conoscenza, nessuno può ritenersi esente da responsabilità, dirette o indirette. Tanti i sopralluoghi e gli allarmi lanciati, fino all’approvazione, nel febbraio 2024, della mozione M5S sul centro per i rimpatri di Palazzo San Gervasio. Con il documento, come ricordava il consigliere regionale, Gianni Perrino, si impegnava ‘il Presidente e la Giunta regionale a farsi promotori in tutte le opportune sedi istituzionali di un’azione volta a superare le criticità denunciate dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà e dal rapporto a cura dell’Associazione per gli Studi giuridici sull’immigrazione (Asgi); a farsi promotore di iniziative volte al  superamento di questi centri di detenzione vera e propria e a costituirsi parte civile in un eventuale processo che scaturirà a seguito dell’inchiesta della Procura di Potenza dello scorso 9 gennaio 2024’. Malgrado questo impegno della Regione, poco sembra essere cambiato all’interno del Cpr: anzi, ad oggi, l’unica certezza è che Osama non c’è più. Oltre a deplorare il modo in cui queste persone vengono detenute in Italia, e a poco serve delocalizzare lo scempio in Albania, allontanandolo dai nostri occhi forse per sgravio di coscienza, abbiamo da sempre ritenuto la struttura di Palazzo del tutto inidonea ad ospitare queste persone, anche per la sua collocazione”.
“Ai tanti disagi riportati, infatti – sottolineano Araneo, Lomuti e Verri – si aggiunge la totale assenza di mezzi di trasporto; per cui, una volta espulsi dalla struttura, spesso questi ragazzi sono costretti a vagabondare in cerca di un mezzo o di qualcuno che li aiuti a raggiungere una stazione. Non più tardi di qualche settimane fa, alcuni abitanti di Palazzo segnalavano la presenza di un ragazzo espulso dal centro e costretto, senza acqua e cibo, a dormire sotto una pensilina, nel pieno della calura estiva. A coloro che l’hanno poi soccorso va la nostra gratitudine. Il sentimento che oggi prevale, tuttavia – rimarcano gli esponenti del M5s – è quello della rabbia: basta voltarsi dall’altro lato, il centro di Palazzo San Gervasio deve chiudere il prima possibile. E’ una questione di dignità. E’ una questione di umanità, a volte perduta”.
Altra presa di posizione è quella del capogruppo del Pd alla Regione,Piero Lacorazza.“Deve scapparci il morto per assumere la consapevolezza che la sicurezza non la si costruisce con il filo spinato, dice il consigliere regionale.. Hanno fatto bene i parlamentari del Pd, Enzo Amendola e Rachele Scarpa, ad interrogare il ministro Piantedosi sulla morte del giovane Osama. Nel mesi scorsi una delegazione del Pd di Basilicata aveva già denunciato con un evento ai cancelli del Cpr di Palazzo S.G. la condizione e il rischio di tale gestione. Così come riteniamo sia giusto che il presidente Bardi tenga alta l’attenzione anche rispetto a vicende che, seppure diverse, rischiano di connettersi rispetto alla condizione di tensione e di possibile emergenza nella gestione dei cosiddetti braccianti agricoli. I fatti interni ad un Cpr mostrano come le micce non contengono i problemi al di là dei mari e dei muri. Davanti al Cpr ed in Consiglio regionale faremo la nostra parte”.
Condividi

Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

Rispondi