E BARDI RITROVA I NUMERI

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Le novità che questo approssimarsi del Natale porta sul piano politico riguardano il rientro dei due consiglieri, Leone e Piro, che la Magistratura inquirente aveva messo in panchina e che , grazie al Riesame, sono tornati in campo, e, dall’altrà metà del terreno di gioco,  la sostituzione della pentastellata Carlucci con Giorgetti, ritornato al suo posto di titolare, anche questo grazie ad una decisione della Magistratura. Si risolve, per Bardi, nel migliore dei modi il nodo gordiano determinato dalle misure cautelari e che gli facevano mancare in aula il numero legale. Rimane un problema interno alla maggioranza, che non è un problema da poco, ma che può essere risolto nei prossimi giorni con un auspicabile chiarimento con i due dissidenti che hanno superato la soglia della dissidenza interna per portarsi verso i banchi dell’opposizione. Oggi come oggi appare più probabile una ricucitura della maggioranza rispetto alla ipotesi alternativa di un allargamento della stessa maggioranza ai due consiglieri di Italia Viva, i quali mantengono un atteggiamento di prudenza, non accettando pregiudizialmente il ruolo di stampella e reclamando un chiarimento su come Bardi intende governare questo anno e mezzo che separa dalla fine della legislatura.  Un terremoto giudiziario che alla fine ha prodotto un flop clamoroso, addirittura impensabile, sbalorditivo rispetto alla credibilità che la Magistratura inquirente si era conquistata in questi anni. Colpisce indubbiamente il giudizio duro, lapidario, del Tribunale del Riesame sulla intera inchiesta, fondata su pilastri disarmati, come sono apparsi da subito i due supertesti, Barresi ed Araneo, l’inattendibilità dei quali è suggerita dall’evidente desiderio di vendicarsi rispetto agli allontanamenti subìti ed ai tentativi di emarginazione verificatisi. Rimane solo un quadro desolante, fatto di telefonate allucinanti, di chiacchiericci, ma soprattutto di millanterie sulla base delle quali si sono infelicemene innestati  accuse di associazione a delinquere fino a coinvolgere persone del tutto estranee e che rispetto a questa maggioranza non erano certo in condizioni di subalternità. Vale per tutti il caso Spera, che è tornato al San Carlo per un testardo attaccamento alla verità , che lo ha costretto carta e penna, ad adire due gradi di giudizio amministrativo ,per ottenere il responso di una selezione della dirigenza del San Carlo giudicata alla fine illegittima . Fosse stato per la politica, il manager sanitario potentino, non avrebbe avuto, né prima né dopo, speranza alcuna di tornare al San Carlo in qualità di Direttore Generale. Ha provveduto il Consiglio di Stato a stabilire che era lui il vincitore della selezione. E quindi quale  riconoscenza poteva  mai avere quest’ultimo verso i nuovi amministratori? Tornando allo scenario politico, c’è adesso lo scoglio del bilancio, per superare il quale Bardi deve  ricucire una maggioranza alquanto sbrindellata, senza neanche avere il conforto dei partiti alleati, ognuno dei quali si è rintanato nel proprio “particulare”, guardando più che alla fine di questa legislatura, al modo migliore per approcciare la prossima: Rocco Rosa

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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

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