by Camilla Di Marzio
La Basilicata: una terra umile, povera, popolana.
Una terra che è stata profondamente sola, abbandonata e, a volte, anche maltrattata.
Una terra abitata da popoli pazienti, semplici, in cui lo stile di vita più diffuso è stato quello basato sull’essenziale.
Una terra che si è aggrappata alla fede, una terra radicalmente ricca di spiritualità.
Una terra non solo ricca di usi, tradizioni, costumi, ma anche di artisti che hanno fatto della Basilicata lo scenario perfetto per le loro opere.
È il caso di Leonardo Sinisgalli, nato nel 1908 a Montemurro e diventato poi poeta, saggista e critico d’arte italiano. Nonostante si sia trasferito a Roma nel 1918, è impossibile non notare come la sua infanzia trascorsa in Basilicata abbia influenzato la sua carriera artistica in ogni sfumatura.
Il periodo romano rafforzò le sue origini e lo segnò profondamente, poiché sono quelli gli anni in cui Leonardo Sinisgalli mostra due interessi tanto forti quanto contrapposti fra loro: la letteratura e la fisica. Gli anni della preparazione alla laurea in ingegneria saranno gli stessi delle sue prime stesure poetiche, sviluppate non solo attorno ad un’eccellente scrittura, ma anche alla capacità di riuscire a conciliare il mondo scientifico con quello umanistico. Leonardo Sinisgalli fu talmente affascinato da queste due realtà da portarne il peso; egli infatti confessò che gli anni della sua istruzione furono i più difficili poiché gli “sembrava di avere due teste, due cervelli”. Ed è proprio per questo dualismo costante che viene ricordato come “il poeta della due muse”.
Nonostante avesse una certa amarezza per le condizioni della sua terra natale, Leonardo Sinisgalli non ha mai interrotto i rapporti con Montemurro. Ciò perché egli aveva concettualizzato l’ “essenza dello zero”, cioè che la verità assoluta poteva essere raggiunta non solo attraverso la conoscenza scientifica, ma soprattutto grazie alla guida del poeta che aveva il compito di descrivere la realtà nella sua oggettiva essenza. L’ambiente agreste era in grado di allietare le sofferenze de l poeta, mentre la conoscenza scientifica gli permetteva di razionalizzare un concetto il più vicino possibile alla verità.Questa continua ricerca dell’essenza dello zero, lo porta a mantenere un rapporto con la propria terra nella speranza di poter migliorarne le condizioni.
Dopo la laurea in Ingegneria Elettronica e Industriale e il trasferimento a Milano, nel 1934 conobbe Ungaretti, che lo apprezzò particolarmente e gli affidò i primi incarichi di rilievo come la collaborazione alla Gazzetta del Popolo. Il periodo milanese fu un periodo denso, in cui ebbe la possibilità di confrontarsi con poeti come Cantatore e Quasimodo. L’attenzione ai dettagli scientifici e la particolare sensibilità nel guardare il mondo, divennero i tratti distintivi di Sinisgalli e gli permisero di ricoprire ruoli di importanza notevole; vinse i Littoriali a Firenze, fu assunto da Adriano Olivetti come responsabile dell’ufficio tecnico di pubblicità, divenne direttore artistico della Pirelli e fondò la Finmeccanica.
Negli anni ’50 svilupperà un particolare interesse per la cinematografia, che lo porterà a collaborare nel ruolo di scenografo con Alberto Lattuada al film “Il Cappotto”, che si aggiudicherà il Festival di Cannes come Miglior Film. Saranno anche gli anni in cui si dedicherà al progetto “Documento Mensile”, col tentativo di assimilare il cinema alla terza pagina del quotidiano, usando la cinepresa come avrebbe fatto un poeta. Il progetto fu ideato da Marco Ferreri e Riccardo Ghione ed ebbe protagonisti come Alberto Moravia e Vittorio De Sica, ma purtroppo non prese mai vita a causa della censura.
Con la sua poesia, Leonardo Sinisgalli parla dei luoghi della sua “dolce provincia d’Agri”, dei paesaggi che la caratterizzano, degli animali che la abitano, degli uomini che la vivono. I suoi poemi diventano così un ritratto perfetto di una terra immutata nel tempo, con il suono ridondante delle campane, le scarpe sporche di terra di un uomo che lavora i campi, i versi degli animali e il luccichio di una Luna che fa compagnia ogni notte al suo poeta.
La perfetta descrizione di una terra che, seppur silenziosa, si fa sentire.
articoli di Talenti Lucani su Sinisgalli:
Lucio Tufano https://www.talentilucani.it/lucio-tufano-il-ricordo-che-ho-di-sinisgalli/
Antonio Lotierzo https://www.talentilucani.it/leonardo-sinisgalli-in-questansa-dellagri/
Michele Spera https://www.talentilucani.it/leonardo-sinisgalli-il-poeta-e-il-design/