Se fosse per il presidente Bardi un rimpasto veloce sarebbe il benvenuto, ma in questo caso volere non è potere perchè il tutto deve passare attraverso l’accordo dei partiti. Ci sono due caselle che andrebbero , secondo chi gli sta vicino, rinforzate, e queste sono la sanità e i trasporti. Ma la logica dei numeri non consente una operazione del genere, se non attraverso un accordo generale che non generi scontento. Perchè bastano uno o due persone che si alzano storte la mattina e la maggioranza in Consiglio regionale va sotto, come di mostra il braccio di ferro inaugurato da Zullino e che è lungi dall’essere concluso. Alla debolezza intrinseca dell’esecutivo, che punta su un paio di elementi esperti e dinamici, il presidente Bardi sta facendo fronte con un palese rafforzamento della struttura burocratica di fiducia, con l’operazione di annessione dei principali uffici sotto il diretto coordinamento della presidenza, da quello legislativo a quello legale, alla stazione appaltante e via di questo passo. Gli sbarramenti che in Consiglio regionale si erano creati, parte dall’opposizione, parte dalla stessa maggioranza, sono stati rimossi alla svelta, con il consueto atteggiamento del presidente di tirare dritto e di fare spallucce a tutte le osservazioni giuridiche e politiche. Resta anche l’anomalia di ua stazione unica appaltante che rimane ufficio ma, per via della complessità, vede il suo dirigente equiparato dal punto di vista dello stipendio ad un direttore generale. Roba che crea un precedente all’ARAN , per il quale la pesatura degli uffici regionali è già codificata in fasce stipendiali precise. E’ però interessante aspettare che la legge arrivi a Roma , per capire se una simile impostazione che praticamente rimette in discussione il rapporto tra politica e amministrazione, annettendo alla prima la guida operativa della seconda, sia perfettamente legale , quasi una moderna e innovativa interpretazione della legge bassanini, o se invece contrasta con i principii da questa dettati. Quanto al discorso sul fronte politico e sulla solidità di questa maggioranza, resta sempre in piedi la vicenda Zullino, e il suo antico e mai sopito contrasto con il senatore Pepe. I rumors dicono che sia questione di giorni la nomina di quest’ultimo a segretario regionale della Lega. Se questo accadesse, difficilmente lo stesso Zullino convivrebbe sotto lo stesso tetto. Della serie ,vengono prima i regolamenti di conto all’interno . La carriera politica innanzitutto . Rocco Rosa
INCURANTE DEI MALUMORI, BARDI ANNETTE A SE MEZZA REGIONE
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