La IV commissione regionale, nella seduta di ieri, ha audito il Direttore Generale dell’.O.R. San Carlo, Giuseppe Spera, accompagnato dal direttore amministrativo Eufrasia Pesarini, su strategie che il management aziendale intende attuare ai fini del reclutamento di personale con illustrazione dei connessi piani triennali dei fabbisogni e sullo stato dell’arte delle strategie finalizzate alla riduzione delle liste d’attesa per prestazioni sanitarie offerte dalla medesima azienda, nonché su mobilità interna e provvedimenti attuativi della mozione approvata in Consiglio regionale relativa all’aumento dell’importo dei buoni pasto anche per il personale sanitario.

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“Abbiamo provato a mettere a sistema – ha detto Spera – le strutture ospedaliere che con legge erano state trasferite a noi, lo abbiamo fatto attraverso l’organizzazione della sanità sul territorio, cercando di rispettare il principio di sussidiarietà, per essere sempre più vicini al cittadino. E’ stata attivata chirurgia pediatrica a Villa d’Agri e si è ripresa l’attività ricovero. Attivata su ospedale Villa d’Agri e Lagonegro struttura oncologica. Abbiamo riattivato il settore otorino sul presidio di Melfi dove abbiamo spinto anche su chirurgia e ulteriore personale a Villa d’Agri. Per quanto riguarda oculistica abbiamo riattivato il day hospital della cataratta a Villa d’Agri, ed è in corso un concorso per medico oculista per espandere l’attività e portarla su altri presidi. Abbiamo ripensato il sistema delle liste d’attesa, utilizzando tutti i presidi che abbiamo a disposizione sul territorio. Stiamo lavorando inoltre per rendere visibile a chiunque, sul sito, quale è la prima data utile e quale è il presidio disponibile. Al 28 febbraio 2023 il 65 per cento delle prestazioni sono erogate entro i 60 giorni, un 15 per cento entro i 90 giorni. Tra le criticità evidenti quella legata alle prestazioni dell’oculistica per rinnovo patente. Già oggi abbiamo 89 medici che fanno solo attività ambulatoriale, il 27 per cento di tutti i medici. Il discoro della mobilità va visto complessivamente in un momento in cui le risorse umane non sono sufficienti. All’inizio del mio mandato firmammo accordo con altre aziende per cercare di essere il più vicino possibile al cittadino. Stiamo lavorando sulla ottimizzazione del personale e se non avessimo una azienda unica i presidi sarebbero morti. La carenza principale riguarda gli Oss e gli infermieri spesso sono aggravati di compiti che non sono propri. Lo scorso anno abbiamo avuto un incremento di personale pari a 90. Abbiamo attuato l’indirizzo regionale di coprire il fabbisogno per il 50 per cento attraverso concorsi unici e l’altro su mobilità o stabilizzazioni. Il bando per mobilità si sta utilizzando con difficoltà perché le aziende non danno il nulla osta. Per quanto riguarda l’assunzione di personale amministrativo, abbiamo fatto la scelta di fornire giusto riconoscimento a chi ha lavorato nel tempo e abbiamo attuato progressioni verticali e questo ha saturato il fabbisogno. Per quanto riguarda i buoni pasto per il personale sanitario – ha concluso – non ne abbiamo in quanto i dipendenti utilizzano la mensa che pensiamo di attivare anche per la sera”.
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