Della prestazione del Potenza contro il giovanissimo Messina bisogna salvare solo il punto conquistato all’ultimo minuto del recupero e il primo tempo giocato con sufficiente ordine, con attenzione e senza perdere l’organizzazione complessiva. In pratica la squadra di De Giorgio ha avuto il pallino del gioco trai piedi e poco ha concesso ai siciliani se non qualche sporadica conclusione dalla distanza su una delle quali Cucchietti è stato molto attento. Ci riferiamo a quella di Pedicillo che ha costretto l’estremo difensore rossoblù volare sulla sue sinistra e respingere il tiro. Maggiori opportunità in attacco per il Potenza che avrebbe potuto fare meglio, soprattutto dopo essere passato in vantaggio, per sfruttare il momento favorevole e cercare di chiudere la partita. Ad ogni buon conto il Potenza ha avuto il merito di rimanere compatto e corto per recuperare palla e ripartire in avanti. E tutti, pur senza strafare, hanno fatto il loro dovere con disinvoltura. Essere andati al riposo in vantaggio e dopo aver costatato di avere qualche qualità in più rispetto agli avversari, non poteva minimamente fare immaginare che nel secondo tempo il Potenza avrebbe
fatto il flop che ha poi effettivamente fatto. Il clamoroso errore di Novella sulla rete del pareggio del Messina dopo cinque minuti della ripresa ha avuto la conseguenza di togliere certezze a Sciacca e compagni che hanno staccato la spina sul piano dell’attenzione e della concentrazione e si sono consegnati letteralmente ai giovani avversari che dopo 3 minuti dal pareggio sono passati addirittura in vantaggio. Ciò ha galvanizzato al massimo i siciliani che non credevano ai propri occhi
nel vedere la facilità con la quale arrivavano nell’area del Potenza e si rendevano pericolosi andando vicini al terzo gol poi segnato ma annullato, per fortuna della squadra di De Giorgio, per fuorigioco dubbio. Potenza in piena confusione e che si è affidato solo ad iniziative individuali che ovviamente facevano il gioco del Messina nel difendere il vantaggio con facilità. A fare andare in confusione il Potenza ci ha messo del suo De Giorgio che dopo 55 minuti di gioco ha smembrato il centrocampo mettendo fuori Erradi e Felippe e facendo entrare Firenze in ritardo di condizione e il giovane Ferro volenteroso ma senza la necessaria autorevolezza per prendere le redini del gioco in mano. E’ una domanda da rivolgere all’allenatore rossoblù: sicuro che Erradi e Felippe non erano nelle condizioni di poter continuare a giocare? Anche perché nel primo tempo non si erano, a nostro giudizio, comportati male. Qualcosa non ha funzionato al meglio nel gioco offensivo perché Rossetti ha
caratteristiche differenti da Di Grazia che, con i suoi movimenti, rendeva più fluide le combinazioni con D’Auria e Caturano. Stante così le cose, è necessario che il ds De Vito, senza indugiare troppo, chiuda la trattativa con Piovanello della Juve Stabia o con Rosafio della Spal per sopperire alla partenza di Di Grazia. Bisogna essere contenti di aver evitato la sconfitta nell’esordio del campionato ma con onestà non possiamo esimerci dal dire che il successo contro questo Messina era nelle corde del Potenza. Che non ha sottovalutato l’avversario ma ha commesso errori individuali molto gravi ed è stato aiutato a sbagliare anche dalle sostituzioni effettuate dal tecnico. Tornando alla gara da ricordare il gran gol di Caturano di testa sul cross di Felippe da sinistra e altre
due/tre opportunità per lo stesso capitano, per Rossetti e per D’auria non concretizzate. Troppo facile il pari del Messina segnato da Anatriello sul passaggio di Pedicillo bravo ad approfittare del grave errore di Novella. Lo stesso Anatriello, classe 2004, sul traversone di Pedicillo, tre
minuti dopo ha colpito di testa con troppa libertà e ha beffato Cucchietti che sul cross doveva uscire per togliere il pallone dalla disponibilità di Anatriello. Schimmenti, entrato al posto di Castorani, ha avuto il merito di guadagnare la punizione dal limite da cui è nato il gran colpo di testa di Verrengia per il pareggio e ha anche causato l’espulsione dell’ex Manetta che ha privato il Messina di un gran saltatore nella sua area sulla perfetta punizione di Firenze.