Al neo assessore regionale all’ambiente, Cosimo Latronico, è bastata una scorsa veloce alla bozza preliminare di accordo tra Regione ed Eni per rendersi conto che è figlio di un’altra epoca, di quando cioè c’era un orizzonte geopolitico rassicurante che non faceva prevedere il terremoto che si è verificato con la Guerra in Ucraina, con il rincaro delle materie prime e con la rimessa in discussione degli approvvigionamenti interni ed esterni per assicurare la minore dipendenza dalla Russia fino alla sua esclusione dai paesi Fornitori dell’Europa. Un impegno che riguarda direttamente la Basilicata chiamata a dare il massimo come regione fornitrice di energia, sia con quella da fonti fossili sia quella da fonti rinnovabili. E quindi , come il bambino che in tutta innocenza esclama che il Re è nudo, Cosimo Latronico ha detto che proprio perchè non è ancora definitivo, per colpa anche dei ritardi che le compagnie petrolifere hanno portato avanti in attesa di ricavare qualche autorizzazione che non avevano, questo accordo va rivisto, sopratutto nella parte che riguarda l’aumento del quantitavivo da estrarre ed il suo costo aggiuntivo, che non può essere certo un dollaro e mezzo in più a barile oltre i 45 dollari a barile fissati come importo base ,per il semplice fatto che il prezzo del greggio è arrivato a superare I cento dollari a barile e quindi non è giusto che le compagnie petrolifere facciano superprofitti e la Regione stia a bocca asciutta. Una posizione legittima insomma diretta a precisare le ricadute delle oscillazioni di prezzo del greggio, non solo in caso di riduzione ma, soprattutto, in caso di aumento dello stesso, proprio come quello al quale si assiste questo periodo di crisi internazionale. Questo ed altri aspetti minori vanno dunque rivisti per ottenere un accordo più rispettoso della comunità regionale. E’ una richiesta del tutto legittima, che però non tiene conto del fatto che l’interlocutore non è affatto collaborativo e che, come l’esperienza ha dimostrato sinora, procede ancora con l’atteggiamento di chi fa il bello e cattivo tempo e parla con la Basilicata da padrone a garzone. Il tutto senza voler mettere in mezzo il dente avvelenato per quei sei mesi di stop che ancora bruciano sulla pelle dell’orgoglio della compagnia e che hanno acuito l’atteggiamento da prendere o lasciare dei suoi rappresentanti. E quindi , dimostrato che questo Esecutivo, indipendentemente dalla volontà dei singoli, non può trattare da pari a pari con un interlocutore così oltranzista, c’è da chiamare in causa la grande politica, non quella del casco giallo di Salvini, cui mancava solo un tappetino sul quale sdraiarsi durante la visita a Viggiano,ma quella dei grandi rappresentanti di questa regione a tutti I livelli, parlamentari e ministeriali, per fare da garanti delal comunità regionale, proponendo una coda di accordo triangolare , tra Governo, Regione e compagnie petrolifere, che tenga conto di tutti I nuovi fattori messi in campo: una maggiore disponibilità della regione per quanto riguarda la questione dei quantitativi da estrarre, di quelli di gas da stoccare, delle energie alternative da promuovere in una regione che già è la prima in Italia nel settore e via dicendo. Le cose che sono state chieste del resto dall’opposizione e che sinora il presidente Bardi ha ritenute strumentali. E’ chiaro che un successo di questa strategia, che potrebbe essere una nuova piattaforma di rilancio della Basilicata come hub energetico nazionale passa anche attraverso un’azione unitaria delle forze politiche regionali, molte delle quali si sono poste alla finestra con un sorrisetto sulle labbra pregustando l’insuccesso di una maggioranza sostanzialmente inadeguata rispetto al compito cui è stato chiamato. Un atteggiamento che va stanato con una iniziativa del Presidente Bardi ad unirsi non nel governo comune ma nella responsabilità comune di fronte ai grandi problemi. Latronico ha posto il tema. Lasciarlo da solo a svolgerlo significa farne una preda del cane a sei zampe, affamato di vendetta. Rocco Rosa
PETROLIO, LA VOCE DI LATRONICO SIA LA VOCE DI TUTTI
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