PIETRAFESA: IL PITTORE LUCANO PER ECCELLENZA

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di  VITO TELESCA

Figlio di Gregorio De Gregorio, Giovanni nacque a Pietrafesa, antico nome di Satriano di Lucania, intorno al 1579. La data esatta della sua nascita è solo ipotizzabile perché i pochi documenti a nostra disposizione sono contrastanti e comunque attestano la nascita tra il 1569 e il 1579. Compì il suo apprendistato pittorico, come tutti i talenti lucani, nella città di Napoli. Fu allievo presso la bottega di Fabrizio Santafede (chiamato dai critici “il Raffaello napoletano”), tra il 1595 e il 1601, poco più che quindicenne.

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A differenza del suo conterraneo Carlo Sellitto,  che risentì maggiormente dell’influenza fiamminga prima, e caravaggesca poi (ne abbiamo parlato ne  Il ROMA del 27/12/2018 pag. 22) nel Pietrafesa era più forte l’influenza manierista ma anch’egli , come testimoniato dall’ambigua biografia del De Dominicis, riuscì a dare un tocco di originalità alle sue opere, ritagliandosi da subito un posto nell’ipotetico pantheon dei pittori lucani del seicento. Trascorse quindi la sua tarda adolescenza tra i vicoli suggestivi e pieni di fermento artistico della Capitale del Regno per poi dedicarsi ad un’intensa attività nella sua terra natìa, la Lucania. Il Pietrafesa riuscì da subito ad inserirsi in un contesto stilistico a lui congeniale, ricevendo proposte e incarichi praticamente da ogni parte della lucania, dal Vallo di Diano fino a Matera. Il Pietrafesa, possiamo dirlo senza temere smentite, divenne il pittore lucano per eccellenza.

Lasciata la bottega napoletana del Santafede, seguendo un’ipotetica ricostruzione di un suo percorso attraverso la datazione delle opere a firma “Petrafisianuspingebat”, tra il 1608 e il 1609 fu attivo a Potenza dove dipinse la Pietà della chiesa di S. Francesco e il polittico della chiesa di S. Antonio la Macchia.

Statua_di_Giovanni_De_Gregorio_Satriano_di_Lucania.j

Anche la pala della Madonna dei Mali esposta nel Museo provinciale di Potenza e dipinta per la chiesa della Ss. Trinità dovrebbe avere la stessa datazione, così come altre opere potentine non più esistenti ma citate dal Dominicis. Da Potenza si trasferì nel vicino Vallo di Diano dove dipinse una delle opere più celebri. A Sala Consilina infatti troviamo  la tavola dell’altare maggiore per la chiesa di Santo Stefano (1610) intitolata alla Madonna della Consolazione con i santi Agostino, Stefano, Maria Maddalena e Monica, opera commissionata dalla Società dei cinturati agostiniani che gestiva il luogo di culto. Ma non solo, perché nella stessa chiesa dipinse anche la tela posizionata nella cappella destra e raffigurante Maria delle Grazie tra S. Onofrio e S. Carlo Borromeo. Nel 1611 è segnalato a Polla e nel 1612 di nuovo in quel di Potenza dove dipinse la grande Annunciazione della parrocchiale di S. Michele e nel 1613 a Missanello dove dipinse l’Apparizione del Bambino a s. Antonio da Padova nell’omonima chiesa.  Tra il 1611 e il 1615 l’attività del Pietrafesa rimbalzò sempre tra la città di Potenza e il Vallo, segno che il suo lavoro iniziò a ricevere apprezzamenti e continui inviti da committenti estasiati dalle sue opere in loco e, non ultimo, anche da sponsor illustri quali i nobili della grande famiglia dei Sanseverino molto attivi dalle parti di Padula.

Il suo percorso artistico lucano giunse ad una fase più ampia (sia dal punto di vista pittorico che geografico) dal 1618 in poi. Infatti lo si segnala ad Anzi con  l’Incoronazione della Vergine e per la Madonna del Carmelo con i ss. Giovanni Battista e Carlo Borromeo. Nel 1620 ad Abriola, nel 1622 dipinse la Madonna del Rosario ad Albano di Lucania e subito dopo a Brienza con gli affreschi per S. Maria degli Angeli, opere recuperate qualche anno fa grazie ad importanti (e provvidenziali) interventi di restauro. Dopo una comparsa a Balvano il Pietrafesa, nel 1626 non trascurò il suo paese natale. Nella chiesa di S. Giovanni Battista a Satriano dipinse gli affreschi con San Giovanni Battista e S. Luca.

Giovanni_de_gregorio_madonna_dei_mali_1609_ca._dalla_chiesa_della_trinita_a_potenza-

Tra il 1627 e il 1633 il pittore lucano fu di nuovo molto attivo dalle parti del Vallo di Diano tra Castelcivita, Piaggine, Sicignano degli Alburni ed Eboli, ma dipinse nello stesso periodo anche in Moliterno e a Tito (1629) con l’Incoronazione della Vergine nella chiesa di S. Antonio.

Nel 1636 il Pietrafesa,  prese residenza a Pignola (come risulta dai documenti…..) anche se, dopo la nascita del figlio Giuseppe, pare si fossetrasferito definitivamente a Satriano “sua patria“. Dopo questospostamento la sua intensa attività artistica continuò senza soste ed infatti dipinse ancora a Moliterno, a Castelmezzano, a Sant’Angelo le Fratte e di nuovo a Balvano.

L’ultima opera segnalata del Pietrafesa è datata 1653 ed è una Crocifissione con S. Domenico dipinta per la chiesa di Sant’Agostino a Matera e ora conservata presso l’Archivio notarile della città dei Sassi. Non sappiamo se il suo “tour” lucano si sia concluso con Matera. Probabilmente stanco e ammalato trascorse gli ultimi due anni di vita nella sua “Pietrafesa”, ovvero Satriano di Lucania, dove morì intorno al 1656 e successivamente sepolto nella chiesa parrocchiale di Pignola con una lapide, citata dal Gatta, che ne rammenta le gesta: “JOANNES DE GREGORIO PICTOR EXCELSUS PETRAFESIANUS HIC JACET EXANIMUS IX CALEN, NOVEMBRIS MDCXLVI AETATIS SUAE VERO ANNORUM SEPTUAGINTA SEPTEM”.

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