ROBERTO MOLITERNI, IL RACCONTA STORIE CHE CERCA SE STESSO

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 a cura di Antonietta Lisco

    

Roberto Moliterni, classe 1984, l’ho conosciuto due anni fa ad un evento promosso dalla libreria indipendente Kiria , a Potenza, gestita dalla giovane proprietaria Fabrizia Gioiosa. Lui, Roberto, presentava “Arrivederci a Berlino” Est, e lo ha fatto con un una capacità di coinvolgimento straordinaria fatta di semplicità di linguaggio, di calore e di capacità di collocarti dentro la storia, come ne fossi un personaggio.

Per chi non l’avesse letto, <<” Arrivederci a Berlino Est”, è un intenso intreccio di eventi che vanno dalla guerra in Albania alla caduta del Muro, travolgendo il Titta, un siciliano che ha più volte cambiato nome e identità nel corso della sua vita e che è finito a trascorrere le giornate in una piccola pensione della città divisa, ormai rifugio di spie che vengono da ogni parte del mondo. Il protagonista vive sospeso tra un passato scomodo e l’amore per una donna che non riesce a dimenticare.>> L’autore all’incontro con la presentazione del suo libro, dice di essere molto affezionato alla Sicilia, visto che ci ha trascorso molto del suo tempo, e dice anche che il 90% di quello che scrive è veritiero.  Semplice, diretto, racconta quello che gli è accaduto nella sua vita con semplicità incantevole e ha vinto non pochi premi con il suo lavoro. Laureatosi in cinema, studia a Roma al corso di formazione e perfezionamento per sceneggiatori Script/Rai. Vince il premio Malerba con la sceneggiatura per lungometraggio  ” In prima classe”, e la menzioni del premio The Show must go on e il premio La Giara e della menzione della giuria al Premio Basilicata con il so primo libro ”Arrivederci a Berlino Est”.

 

Ma passione e talento non si fermano ai libri. Scrive testi sul cinema, fa corti, web serie, scrive la sceneggiature del documentario Mater Matera, e del film a episodi ” Provincia bianca”. Scrive per alcune riviste femminili, Donna Moderna, Confidenze, Lettere Donna, ed e’ appena uscito il suo secondo libro ”Storie in affitto”

     << ”Storie in affitto”, gli inquilini vanno e vengono, si portano dietro storie che spesso si intrecciano, umanà che si incontrano.  Roberto Moliterni è andato a caccia di queste storie per tutta Roma, mentre cercava una casa in affitto. Appartamenti fastosi di ricchi decaduti, minuscole e disordinate stanze di studenti a San Lorenzo, trappole per turisti americani a Trastevere, monolocali ricavati da salotti che nessuno si può più permettere. E dentro queste case uomini soli, personaggi strampalati, improbabili venditori di ottimismo, pensionati incapaci di stare a riposo, padri mancati, possibili assassini, cuori spezzati o amori saffici che nascono di nascosto.

In questo viaggio nel presente, l’autore mischia la propria vulnerabilità a quella dei personaggi che conosce, cambia, si confronta con la propria identità, percorre un viaggio di formazione che nasce dall’incontro con l’altro. Perché, in fondo, le vite degli altri, annidate dietro le finestre degli appartamenti, non sono che lo specchio delle possibilità che ciascuno di noi potrebbe ritrovarsi a vivere.>>                                                                                                                        Ecco, lo rivedo a distanza di due anni, nello stesso posto con la madre che lo accompagna sempre, Antonietta, si chiama,,  e non è cambiato per nulla. Certo il nuovo racconto è molto diverso dal primo, più leggero, ma lo stile si riconosce. Roberto nella prefazione scrive: “che abbia anch’io la voglia di cercare l’intensità della vita in quella degli altri? e mi viene da rispondere “Nulla si sa, tutto s’immagina”. E’ un talento, veramente, cresciuto a matera.

 

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Sull' Autore

Antonietta Lisco, assistente domiciliare e ospedaliera. Ama l'arte, la scrittura, la moda e gli arredi. Quando può pratica yoga, il suo piacere per il corpo. Ascolta musica, ama il cinema. Scrive. Sua passione da sempre. Ha scritto un romanzo e...chissà.

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