ROCCO ROSA
Antonio Noto scrive su Q.N. : il 77% degli elettori Cinquestelle non apprezza l’ ipotesi che Grillo non sia più a capo del Movimento e, tra questi, ben 1/3 dichiara di poter mettere in discussione il voto al M5S se davvero l’ assenza di ‘Beppe’ si concretizzerà.” Il vero fatto nuovo emerso in quel di Rimini non è l’incoronazione di Di Maio a candidato premier e a cordinatore del Movimento, ma il fatto che Grillo ” lasci “per una ragione che la gente non conosce e non capisce e che sembra attenere al comando delle società che via via si sono costituite per governare, anche in termini economici, il business di comunicazione di un Movimento. Se fosse come dice l’autorevole editorialista, alle elezioni siciliane dovremmo assistere al primo segnale di involuzione di un Movimento che fino ad ieri sembrava destinato ad un orizzonte di gloria, al punto da far parlare la stampa straniera di una irresistibile ascesa . Sul perchè si sia arrivati a questo punto le illazioni circolano e sembra , da varie fonti, che riguardino la proprietà del simbolo, il suo valore reale di mercato, il chi debba dire l’ultima parola su come e dove andare. Però la battaglia combattuta dietro le quinte non è passata inosservata agli iscritti più attenti e non è escluso che la pace siglata con l’abbraccio tra Casaleggio jr e Grillo stesso non sia simbolo di ritorno alle origini ma la necessità di ostentare una unità di facciata, e quindi solo un momento di pausa nela lotta per il dominio. La Sicilia probabilmente vedrà Grillo sul palco a dire che non è vero, sono tutte chiacchiere e che lui rimane il simbolo del Movimento, ma è sicuro che non basteranno le sue parole a convincere quel 77 per cento di persone contrarie al suo abbandono. Adesso, che le elezioni siciliane siano chiamate a dirimere una questione interna di potere, potrebbe appassionare gli iscritti, ma non certo i simpatizzanti e gli elettori che avevano visto nel comico genovese l’espressione più autentica di una rabbia popolare contro i soprusi, le arroganze, la diseguglianza, la casta, i soldi ,le ruberie e le cerchie d’oro. Sapere che dietro questo c’è una vile questione di soldi, sarebbe la fine di un sogno e la fine di un Movimento che quel sogno ha trasportato fino alle… stelle. Speriamo di no, perchè chi vede le cose obiettivamente e non per convenienza di parte, sa che il fenomeno ha avuto il grande merito di evitare che la piazza insorgesse in maniera non democratica contro una politica che era la negazione stessa della democrazia. Il fatto che gli altri possano dire ” ecco, siamo tutti uguali” è la sconfitta di tutti i cittadini, la perdita della speranza di cambiare le cose..
