SCANZANO E MIGRANTI, VINCE IL RAZZISMO

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PIETRO SIMONETTI

Di questi tempi forse risulta non popolare raccontare una vicenda che riguarda  la storia di una Regione aperta e accogliente verso i migranti e non solo.

La Basilicata ha oltre 1,2 milioni emigrati e discendenti sparsi, dal 1870,in tutto il mondo e protagonisti della possibilità di avere un futuro diverso. Uscire dalla miseria  dopo le due guerre oppure dalla ricerca di un lavoro e di una diversa condizione di vita.In Basilicata vivono oltre, 24 mila stranieri che diventano 50. 000 come forza lavoro ogni anno, oltre il 9%della popolazione. 

Emigrazione e immigrazione, quindi migranti.
La storia è fatta di vicende grandi, come quella di Lesbo raccontata oggi con parole e immagini da Papa Francesco. Anche le storie minori incidono sul percorso della produzione della industria della paura e della esclusione.
Molti in queste ultime  settimane sono andati a  Scanzano per parlare di illegalità’ diffusa, pizzo, necessita’ di denunciare mafiosi e chi produce mafiosita’. Dalle cronache degli eventi risulta che il Procuratore Curcio abbia detto, inutile investire se non si ripulisce”. Come ripulire? Partiamo dalla vicenda del completamento della “Citta della Pace,” un presidio che vuole accogliere e tutelare profughi, migranti e stagionali che, in 15.000,ogni anno si spaccano la schiena nell’area metapontina per la produzione agro alimentare.
Il sito è in costruzione da oltre un decennio. Varie storie legate a questioni urbanistiche, finanziamenti, contenziosi hanno prodotto ritardi.
 Sono stati spesi oltre 2,7 milioni di danaro e 250 mila euro privati (Case della Pace ora operative nel sito con i primi 8 ospiti). Sono in corso i lavori per il secondo step di completamento. Occorrono altri, 2 milioni per rendere fruibile il sito per 150 posti per attività formative, di ricerca e di accoglienza di migranti e profughi e per dare lavoro a giovani lucani.
La UE ha disposto il finanziamento. La Regione ed il Comune di Scanzano ha sottoscritto le intese ed i progetti. Tutto pronto. Infatti nel maggio 2020 il Presidente della Giunta firma la delibera per concludere l’iter per usare le risorse finanziarie e finalmente completare l’opera.
Il Generale Bardi da oltre un anno e 6 mesi non riesce a fare approvare la sua delibera nonostante il sostegno di due mozioni a favore votate dal Consiglio Regionale.
Come spiegarlo? Resa,  attesa tattica di eventi elettorali,  influenza da quanti non sostengono la lotta al caporalato?
Occorre fare una sintesi. Per il momento rimane il fatto che  pochi  si sono interessati della vicenda.
L’ultimo a chiedere di sbrigarsi fu il Prefetto Argentieri, pena la perdita del finanziamento.
Perché continua il silenzio? Chiesa compresa, su una questione concreta che assomiglia a tante storie di ordinario razzismo ed esclusione?
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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

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