Parte una scommessa importante per la Basilicata ed è quella di farne uno scenario per lo smart working, il lavoro da casa, non solo e non tanto per I lucani che vi risiedono, ma per quelli, lucani e non, che sull’onda delle criticità emerse nelle metropoli a seguito della pandemia prima E , ora, a seguito delle temperature che stanbno esplodendo e che rendonbo impossibile la vita in città stanno seriamente prendendo in considerazione il lavoro da remoto, cioè quello in smart working appunto. E’ vero che la cornice legislativa nazionale non è ancora uniforme per tutti I tipi di lavoro e che lo smart working bisogna farlo entrare stabilmente in tutti I contratti pubblici e privati, ma prepararsi ad offrire le condizioni logistiche e infrastrururali affinchè la Basilicata, terra di bellezza , possa diventare una meta attrattiva per questi professionisti del digitale, è sen’altro cosa buona a giusta. Ci hanno pensato I consiglieri Braia e Polese, cui si è aggiunta la Dina Sileo del gruppo misto, con una proposta di legge che dichiaratamente mira a sostenere, sviluppare e potenziare il lavoro agile, attraverso ‘La dote del lavoratore in smart working’ per imprese e Pubbliche Amministrazioni site in Italia, con esclusione della Regione Basilicata, e in zona UE che consiste in un contributo per nuove assunzioni e tirocini formativi. La dote ammonta ad un massimale che verrà definito con specifico atto di Giunta annualmente, in modo proporzionato agli sgravi per i lavoratori in area svantaggiata o obiettivo 1. Il contributo per le assunzioni non può in nessun caso superare il costo annuale derivante dal CCNL applicato. Il contributo viene riparametrato, in caso di lavoro a tempo parziale, sulla base delle ore stabilite in contratto, lavoratori che si obbligano a prestare la propria attività lavorativa eseguita precedentemente in modalità in presenza in modalità in lavoro agile e che viene svolto presso la propria unità abitativa o altri luoghi siti comunque in uno dei Comuni della Regione Basilicata, identificato e dichiarato preventivamente; un sistema organico di agevolazioni fiscali per le imprese, per ciascuno dei dipendenti che si obbligano a prestare la propria attività lavorativa, eseguita precedentemente in modalità in presenza, in modalità in lavoro agile e che viene svolto presso la propria unità abitativa o altri luoghi, siti comunque in uno dei Comuni della Regione Basilicata, identificato e dichiarato preventivamente. La consistenza di tali agevolazioni è definita da apposito atto della Giunta e viene riparametrato, in caso di lavoro a tempo parziale, sulla base delle ore stabilite in contratto; un voucher per i lavoratori e imprese per acquisto di hardware e software e personalizzazione di applicazioni e integrazione con altri sistemi informativi aziendali, attivazione o adeguamento di impianti tecnici e dei locali necessari per l’esercizio dell’attività in lavoro agile; implementazione rete wi-fi veloce nei borghi e nelle aree interne interessate dalla presente disciplina; finanziamento di corsi di formazione professionale e manageriale per i dipendenti; i corsi devono essere strettamente funzionali all’esercizio dell’attività in smart working e devono essere forniti da operatori accreditati per l’erogazione di attività di formazione professionale dalla Direzione regionale competente; finanziamento di consulenze per la riorganizzazione aziendale in funzione dello smart working previsto dalla presente disciplina e secondo le linee proposte dall’Osservatorio Regionale; finanziamento per i Comuni che realizzano HUB per lo smart working, riconversioni urbane funzionali, adeguamenti delle reti, riconversione degli spazi interni di edifici. Sono favoriti i progetti che sono realizzati d’intesa con enti di terzo settore; finanziamento per la promozione di piani e interventi di “destagionalizzazione” per le attività ricettive, anche nella formula di albergo diffuso, comunque qualificate (impresa turistica a titolo principale o impresa agricola con relativa attività ricettiva connessa) che nei periodi diversi da quelli di svolgimento di attività ricettiva accolgono lavoratori in modalità lavoro agile”. “Viene istituito – si legge ancora – l’Osservatorio regionale sul lavoro con rappresentanti delle organizzazioni sindacali, datoriali, delle associazioni rappresentative, delle amministrazioni locali e delle organizzazioni del terzo settore. La composizione e il funzionamento dell’Osservatorio saranno oggetto di successivo atto della Giunta regionale. L’Osservatorio monitora l’applicazione della disciplina e redige un Piano regionale per la promozione del lavoro agile che definisce gli indirizzi specifici, le azioni, le dotazioni e gli interventi sperimentali di cui all’art.3. Il Piano viene proposto dalla Giunta regionale al Consiglio regionale che lo approva entro 30 giorni dalla sua ricezione. La Regione promuove e supporta, all’interno del predetto Piano, forme di sostegno alle Agenzie interinali che si impegnano alla realizzazione di progetti per l’assunzione di lavoratori lucani in lavoro agile per aziende di fuori regione”.