SPERANZA HA IN TESTA LA RESURREZIONE DEL TERRITORIO

0

Si esce dalla pandemia con la consapevolezza che bisognerà cambiare molte cose, per colmare le lacune dimostrate da un sistema che finora ha sempre dovuto centellinare i soldi  in omaggio ad una austerity che ha bloccato un Paese. Oggi che l’Europa ha cambiato rotta, si pensa a come intervenire per superare le criticità e mettere a norma il Servizio sanitario . I piani sono ambiziosi e si parla di qualcosa come 68 miliardi, almeno stando ai primi approcci che il Ministro Speranza ha fatto riguardo all’utilizzo dei fondi europei. Parola chiave è la sanità territoriale con nuovi standard e l’istituzione della Case di comunità con i medici di famiglia.
Ma non solo, proposta anche una riforma delle Rsa che durante il Covid hanno mostrato la loro debolezza. E poi misure e risorse per il contrasto della povertà e per rafforzare la medicina scolastica, contrasto alla mobilità sanitaria, riforma dell’emergenza-urgenza e potenziamento del Fse. Per quanto riguarda la sanità territoriale l’ancoraggio del Ministero è la definizione puntuale degli standard territoriali, come già è stato definito per gli ospedali. Centrale in questa operazione è il progetto della cosidetta “casa Digitale”. Questo progetto prevede la ristrutturazione di tutti i locali legati al sistema delle cure domiciliari tra i quali, a titoli esemplificativo, i locali per il monitoraggio da remoto, i magazzini per la conservazione dei farmaci, etc. Il progetto in sostanza contribuisce alla realizzazione di interventi per la riorganizzazione e la gestione dei servizi di cure domiciliari integrate attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali ed, in particolare, delle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale (IA) e dall’evoluzione della rete (networking) che consente l’acquisizione di dati da sensori in maniera capillare, la telepresenza di presidi medici virtuali e la movimentazione di dati tra registri remoti. L’assistenza domiciliare integrata, in particolare, è una modalità assistenziale, di carattere prevalentemente sanitaria, che viene operata direttamente al domicilio del paziente (consentendo quindi un modello di cura alternativo al ricovero ospedaliero), concordata tra ASL, paziente, familiari e medico di medicina generale, per un periodo di tempo prestabilito.
 
Arrivano poi le Case della comunità con i Medici di Medicina Generale.Il progetto, dalla previsione di 5 miliardi di spesa)  intende implementare, in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, strutture (Case di comunità) che possano essere un punto di riferimento certo per i cittadini, dove trovare risposta alla maggior parte dei bisogni, attraverso la garanzia dell’accesso e della presa in carico, in integrazione con i professionisti del sociale. In particolare, le strutture devono essere facilmente riconoscibili e raggiungibili dalla popolazione di riferimento, per l’accesso, l’accoglienza e l’orientamento del cittadino. In esse operano comunità di professionisti (équipe multiprofessionali e interdisciplinari), secondo uno stile di lavoro orientato a programmi e percorsi integrati, tra servizi sanitari (territorio-ospedale), e tra servizi sanitari e sociali. Tali strutture rappresentano un nodo della più ampia rete di offerta dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali, e al tempo stesso sono parte integrante dei luoghi di vita della comunità locale.
 
Il modello organizzativo delle Case di Comunità è di due tipi:
1. con bacino di utenza riferito a 10.000 abitanti con il ruolo di Spoke per le aree a bassa densità abitativa e le seguenti funzioni di base che comprendono: medicina generale e pediatri di libera scelta, assistenza specialistica ambulatoriale, ambulatorio infermieristico, attività di diagnostica strumentale di I livello, area dell’accoglienza, sportello CUP, punto unico d’accesso, area della sorveglianza temporanea, area dei servizi sociali.

2. con bacino di utenza riferito a 15.000 abitanti con il ruolo di Hub per le aree a maggiore densità abitativa, a cui, oltre ai servizi di base sopracitati, si aggiungono: assistenza ambulatoriale complessa, ambulatori in connessione alla rete della terapia del dolore e cure palliative. Nelle citate strutture dovranno essere diffusi sistemi di sanità digitale permettendo di governare il percorso clinico dell’assistito, coordinando e mettendole in connessione le diverse strutture e figure professionali. Tale previsione ha lo scopo di migliorare la presa in carico del paziente, l’appropriatezza delle prestazioni e la personalizzazione della cura. Le tecnologie digitali, infatti, realizzano ecosistemi integrati che gestiscono con certezza e rigore il governo centrale dei dati e con altrettanta efficacia il monitoraggio degli assistiti più fragili.
 
Le strutture dovranno possedere tutti i requisiti strutturali che le rendano adeguate alla normativa antisismica, antincendio, nonché coerenti con gli sviluppi del risparmio energetico, nonché a basso impatto ambientale. Vista, inoltre, la capillare diffusione di tali strutture, il progetto consentirà anche di ridurre le disuguaglianze di salute migliorando nelle aree rurali la salute della popolazione come volano della ripresa economica, nonché contrastando lo spopolamento verso i grandi centri urbani.
 
Il progetto prevede la realizzazione di strutture, come punto di riferimento certo e di prossimità per i cittadini, alle quali ci si può rivolgere in ogni momento per trovare una risposta concreta, competente e adeguata ai primi bisogni di salute sia di assistenza continuativa alla cronicità; tali strutture costituiscono, pertanto, un punto di accoglienza e orientamento ai servizi sanitari per tutti i cittadini. La realizzazione di tali strutture comporta l’erogazione in uno stesso spazio fisico dell’insieme delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, favorendo, attraverso la contiguità spaziale dei servizi e degli operatori, l’unitarietà e l’integrazione dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie, nonché deve rappresentare la struttura di riferimento per l’erogazione dell’insieme delle cure primarie con particolare riferimento ai pazienti cronici.
 

Condividi

Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

Rispondi