E’ una decisione sicuramente condivisibile quella del Governo regionale di nominare lo stesso amministratore Unico dell’Apibas, Luigi Vergari, anche commissario per la liquidazione del Consorzio Asi. Non solo è la migliore risposta a quanti lamentavano ritardi nelle operazioni di trasferimento delle competenze dall’ex Consorzio al nuovo ente di gestione delle aree industriali, ma è il modo più diretto per illuminare il percorso di crescita del nuovo Ente alla luce dei fatti accertati e da accertare sui motivi che hanno determinato il default del vecchio Consorzio . Si era sparsa la convinzione che , come avviene per molte liquidazioni commissariali, si giocasse a prendere tempo, giacchè e’ purtroppo consuetudine di molti commissari sedersi sul patrimonio dell’ente falllito o in liquidazione e starci per anni, con tanto di appannaggio sicuro ( un problema serio che riguarda anche moltissime aziende delle aree industriali del potentino e che tengono fermi capannoni e in condizioni di abbandono , alcuni dei quali rimasti come solo cespite da spartirsi tra decine e decine di creditori). Ma qui, per onore della verità, il commissario Fiengo, l’avvocato romano chiamato da Cupparo a gestire la liquidazione, ha trovato una situazione da far venire i brividi anche al più esperto dei commercialisti: mancanza di documentazione, mancanza di accatastamenti, espropri non formalizzati, patrimonio non censito, passaggi di proprietà non trasparenti. Una conduzione , almeno in questi ultimi quindici anni, da bancarella al mercato, dove si campava giorno per giorno scansando ora una difficoltà ora un’altra e affrontando un problema alla volta senza mai darsi una regolata sull’organizzazione, sul modo di lavorare e su come risanare una situazione che andava rovinosamente verso la deriva, invano sorretta , come lo si fa per un moribondo, da ricorrenti iniezioni di denaro da parte della Regione. E la situazioni amministrativa contabile trovata da Fiengo è stata talmente confusa e carente dal dover incaricare consulenti e studi tecnico-legali per accertare la consistenza del patrimonio, l’ammontare dei debiti e per trovare le carte giustificative. Un disastro! Ebbene questo ritardo ha condizionato la partenza dell’Apibas che ancora oggi, a molti mesi dalla sua nascita, non è stato in grado di ricevere la consegna formale delle aree, al punto che è stata del tutto legittima e meritoria la decisione congiunta tra Bardi e l’amministrore Unico di Apibas, Vergari, di mettere al lavoro la struttura tecnico amministrativa diretta da quest’ultimo per gestire bene e rapidamente l’operazione gas gratis. Questo argomento andava fatto capire alla gente evitando una polemica ,avviata dai sindacati e dall’opposizione , sulla presunta inerzia dell’apibas , una polemica ingiustificata sia per i ritardi di cui sopra, sia per il fatto che in silenzio la stessa Agenzia ha prodotto già molte opere e realizzato lavori di manutenzione straordinaria, tra cui la nuova bitumazione nell’area infustriale nei pressi di Bucaletto e la messa in progettazione di altre opere. Ecco, mettere il passato e il futuro nelle mani capaci di una stessa persona è una decisione seria e convincente, perché il solo fatto di reperire e trasferire tutte le opere individuate e oggetto di progettazione e/o di appalto ( a cominciare dal ponte sul basento nel tratto terminale di via Appia che interessa immensamente la popolazione potentina) crea sicuramente le premesse per chiudere una pagina e aprirne un’altra per una narrazione speriamo del tutto diversa in termini di efficienza e trasparenza. Rocco Rosa
UNA DECISIONE SAGGIA: VERGARI NOMINATO ANCHE COMMISSARIO DELL’EX ASI
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