UNA NOMENKLATURA CHE MERITA DI SPARIRE

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Anche se mancano di spontaneità  e denotano una regia organizzatrice, i ricorrenti e numerosi attestati di solidarietà a Pittella con tanto di riconoscimento per le cose fatte sul territorio  sono pur sempre un messaggio politico ben preciso: e cioè che c’è una forza nel centrosinistra che non è disposta a farsi mettere da parte e che soprattutto non è disposta a vedere il loro capo carismatico  fare da capro espiatorio per il raggiungimento di una presunta e falsa unità. Parole chiare e riferimenti precisi per quello che di buono Pittella ha fatto  che non vengono solo dall’area Sud , ma anche da altre parti della regione: una cosa sono le sue vicende giudiziarie, altra cosa è farne la vittima sacrificale di una redenzione del Centrosinistra. Queste prese di posizione pubblica sono la risposta ad altre prese di posizione di segno opposto ,tutte affidate alle seconde file e che semplicisticamente tentano di accreditare l’immagine di un centrosinistra frenato nel suo glorioso rinnovamento da un Pittella che si ostina a non prendere la strada dello spogliatoio. Questo improvviso rumoreggiare all’interno della compagnia di centrosinistra  può anche significare che oggi che si arriva al dunque, ci si sta rendendo conto che questo braccio di ferro vale la scomparsa dalla scena regionale di molti dei dirigenti di sinistra, e che  perdendo questa occasione per salvare la sostanza del potere, non rimane che  incamminarsi in un lungo inverno , fatto di irrilevanza e di impotenza. Un destino che la gran parte dei dirigenti meriterebbe , se solo non crollassero con loro le ragioni per cui un elettorato di sinistra o di centrosinistra si è voluto ritrovare assieme. Tornando al ragionamento iniziale, questi messaggi hanno voluto dire che Pittella è esattamente uguale agli altri, ha gli stessi diritti di rappresentare il centrosinistra degli altri e forse ,oltre ai diritti, ha un credito che gli deriva dal fatto che quella sua vicenda personale ha trovato forse il brodo di coltura nella costante, scriteriata e malevola campagna di  delegittimazione del suo operato che l’opposizione interna di partito e di coalizione gli ha fatto in questi anni. Che lui debba essere chiamato il male assoluto da  una casta che per vent’anni ha messo in piedi e alimentato un sistema  fatto di potere , di  comportamenti all’insegna della  discrezionalità e della convenienza personale e di gruppo ,  è un paradosso inaccettabile , una violenza contro natura, rispetto alla quale la reazione di Pittella ci sta tutta. Detto questo,  a che serve l’unità, senza che si cambino le regole di un modo di stare insieme, senza che si alzi l’asticella della moralità, senza che si parli di cose che migliorano il rapporto con i cittadini, senza che si parli di come far entrare l’aria fresca nelle istituzioni e nei partiti?. Se il solo obiettivo di questa classe dominante, globalmente intesa, è di riproporre se stessa alle stesse condizioni, meglio la divisione che l’unità: almeno la prima è in grado di far sparire per sempre una nomenklatura che è partita servendo la Basilicata e si è consumata servendosi della Basilicata. Rocco Rosa

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Sull' Autore

Quotidiano Online Iscrizione al Tribunale di Potenza N. 7/2011 dir.resp.: Rocco Rosa Online dal 22 Gennaio 2016 Con alcuni miei amici, tutti rigorosamente distanti dall'agone politico, ho deciso di far rivivere il giornale on line " talenti lucani", una iniziativa che a me sta a molto a cuore perchè ha tre scopi : rafforzare il peso dell'opinione pubblica, dare una vetrina ai giovani lucani che non riescono a veicolare la propria creatività e , terzo,fare un laboratorio di giornalismo on line.

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