di Emanuele Labanchi
Con Ordinanza n. 3 del 3 maggio 2023 il Presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, ha disposto l’interdizione di un’ampia area a valle della frana sulla base della documentazione in suo possesso, con provvedimento tale da incidere anche sull’attività ivi esercitata sulla spiaggia da alcuni operatori turistici. Erano ancora in corso i lavori finalizzati alla messa in sicurezza del costone ed alla temporanea riapertura al traffico della ss. 18 e veniva, a ragione, ravvisata una persistente situazione di grave pericolo per la pubblica e privata incolumità da monte sino al mare. Avvenuta, nel corrente mese di luglio, la riapertura della strada a senso unico alternato dalle ore 7.00 alle ore 23.00, peraltro fino al prossimo 30 settembre, comunque in un quadro di evidente minor pericolo, la suindicata Ordinanza regionale è stata sostituita dalla Ordinanza del Commissario delegato dal Governo- Sindaco di Maratea-, Avv. Daniele Stoppelli, n. 1/2023, con minore perimetrazione dell’area interdetta, tale da non impedire quelle attività poste a distanza dalla zona interessata dalla frana del 30 novembre scorso. A fronte di tale provvedimento è subito insorta la Regione Basilicata- Presidente Bardi- con Ricorso al Tribunale amministrativo regionale che, con Decreto presidenziale del 26 luglio scorso, ha sospeso temporaneamente gli effetti dell’Ordinanza commissariale n. 1/2023 nella parte in cui “sostituisce “ l’Ordinanza regionale n. 3/2023…..ed ha fissato per la trattazione collegiale la Camera di Consiglio del 6/9/2023.
In definitiva, in loco a valle della frana sino al mare vige ora di nuovo la più ampia perimetrazione dell’area interdetta, individuata prima dell’esecuzione dei lavori e della cennata riapertura della strada, pur dovendosi ritenere un ben minore pericolo per la pubblica e privata incolumità sulla base dello stato di fatto successivo ed attuale, sia monte che a valle della ss.18 (ciò non senza problemi per quelle attività balneari che si ritrovano all’interno di questa vigente vasta perimetrazione).
Non mancano coloro che colgono la stranezza ed una certa incongruenza in quanto è venuto a stabilirsi, in modo contraddittorio, con i suindicati provvedimenti ed, in particolare, con le due diverse Ordinanze come adottate, la prima dal Presidente della Regione e la seconda dal Commissario delegato- Sindaco di Maratea, sino all’impugnazione al T.A.R. della seconda da parte del firmatario della prima, con nascita di una sorta di braccio di ferro e addirittura di una controversia in merito dinanzi al Giudice amministrativo. E non mancano anche i tanti che ricordano a se stessi che, previo opportuno ed adeguato dialogo, Regione e Commissario delegato ben avrebbero potuto e dovuto evitare una siffatta lite, trovando per tempo insieme, per la parte a valle fino alla sottostante spiaggia, la soluzione più idonea (cosa che probabilmente, volendo, possono ancora fare), anche sulla base delle mutate condizioni di minore pericolosità nel frattempo maturate e tali da consentire la fruibilità della ss. 18. Certo, non è un caso da prendere a modello nell’amministrazione della “Cosa pubblica” !