di Emanuele Labanchi
“Avanti popolo”: I più penseranno alla trasmissione su Rai3 con Nunzia De Girolamo, già Ministro della nostra Repubblica, in onda da poco ogni martedì in prima serata, rivelatasi sin dalle prime puntate un “flop” con più che modesto “share” e, pare, destinata a rapida estinzione. Altri, si spera ancora in tanti, ricorderanno quella ben nota canzone-inno che ha rappresentato per tanti anni un canto popolare con grido di allarme per la classe operaia e gli ultimi, presentandosi come un appello alla giustizia sociale ed economica e come un inno di solidarietà per promuovere gli ideali di socialismo, pace e libertà in Italia e non solo. Ha costituito per lungo tempo, accompagnato da una bandiera, un incoraggiamento per i lavoratori e per tutti i deboli emarginati, spronati a restare uniti e a lottare per un MONDO più egualitario e armonioso. Con o senza nostalgia, se ne avverte, in lontananza, ancora l’eco…, in un mondo con diseguaglianze e ingiustizia crescenti, violenza e guerre sempre più disumane, nonostante pregresse, tragiche esperienze da parte dell’uomo del nostro tempo…, ancora “quello della pietra e della fionda…”, come dai mirabili versi di Salvatore Quasimodo. In un tal opportuno quadro di riferimento trovano posto le tante, più o meno gravi, problematiche collettive e personali presenti in una comunità, grande o piccola che sia, ovunque affrontate con forme di protesta pacifica (a volte no) nel tentativo, spesso vano, di pervenire a loro soluzione del tutto positiva o, almeno, in parte. Anche la mite e tranquilla comunità marateota è, per così dire, scesa in piazza più volte negli anni ormai trascorsi, come nel ricordo dei meno giovani e, comunque, di tanti cittadini, con pubbliche manifestazioni di protesta, ben organizzate ed orientate, alla presenza di Partiti e Sindacati, in un clima di ampia vivacità politica, segnale di democrazia e secondo dettato costituzionale: Art. 49 Cost.: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. A me non sembra sia stato così, e me ne dolgo, per la recente, improvvisata manifestazione anonima ad opera di un altrettanto improvvisato, anonimo gruppo/comitato civico, come da locandina a margine, all’insegna del “MO’ BASTA”, espressione che, peraltro, sembrerebbe priva di originalità perché mutuata da “Ora basta” in Relazione tenuta qualche giorno prima dal Prof. Antonio Brando in sede di presentazione alla cittadinanza del Movimento civico “Città Nuova” – Maratea. A fronte della complessità e gravità della critica situazione di Maratea, da inquadrarsi in ambito nazionale e soprattutto regionale, meritevole di adeguata, civile protesta da parte di tutta la popolazione (poco meno di 5.000 residenti) pur nella diversità di posizioni politiche, si è preferito condurre sino alla Casa comunale (sede provvisoria) poche decine di persone (tante le Forze dell’ordine), per lo più ciascuna fortemente motivata da manifestato e comprensibile interesse personale più che collettivo e sociale, al grido ripetuto di “Mo’ basta”…, via via affievolitosi. Lì ad attendere i pochi manifestanti con le loro giuste e condivisibili ragioni, degne di essere poste da tutta o, comunque, dalla massima parte della collettività marateota, c’era un Sindaco, pro tempore e ormai prossimo…a scadenza mandato, in qualche modo tranquillizzatosi, avendo magari temuto un’invasione dell’intera area dalla Fontana vecchia ai Cappuccini. Dimenticava, però, che non è più il tempo di “Avanti popolo…” ma più semplicemente del “Mo’ basta”, senza Partiti e Sindacati con le loro bandiere, che ora, essi stessi profondamente in crisi e poco rappresentativi, a volte si nascondono o mimetizzano. Cresce così il disorientamento politico e qualcuno prova, in modo sterile se non dannoso, a cavalcare qualsiasi onda…, anche laddove sarebbe più opportuno impegnarsi nell’elaborazione di un programma davvero sostenibile e nella costruzione di una valida alternativa politico-amministrativa al Comune come alla Regione, viste le ormai vicine scadenze elettorali. Quale il risultato del “Mo’ basta” scandito da pochi… ?
Mo’ basta e…dopo…? Spero di essere compreso perché anche io sono con loro e dalla loro parte, anche se…in modo diverso, da sempre convinto che la politica, nonostante la crisi in cui attualmente versa, sia e debba essere una cosa seria.